Nella versione finale della relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR si riconosce l’impegno degli enti locali, ma rimangono preoccupazioni sulla frammentazione degli investimenti: ecco tutti i dettagli.
Il documento, nella sua bozza finale, mostra un tono meno critico verso gli enti locali e le loro capacità di progettazione e realizzazione degli interventi.
Si tratta della terza stesura dedicata allo stato di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), la prima presentata da questo Governo. Con questa nuova versione si intende fornire una fotografia del Piano e della sua attuazione, evidenziandone punti di forza e di debolezza, anche al fine di individuare margini di miglioramento nell’implementazione degli investimenti e delle riforme previsti dal Piano.
La relazione analizza in piena trasparenza tutte le difficoltà registrate nella fase di attuazione del piano con uno scopo preciso: trovare le soluzioni per raggiungere pienamente gli obiettivi finali.
E dopo alcune “stoccate” nelle versioni precedente stavolta viene riconosciuto l’impegno degli enti locali, nonostante permangano ancora alcune difficoltà sul versante investimenti.
Stato di attuazione del PNRR, l’ultima relazione promuove gli enti locali
Si riconosce pertanto il notevole impegno delle amministrazioni locali, che hanno svolto un ruolo importante in tutte le fasi.
La semplificazione introdotta dai decreti PNRR-ter e Pa è stata vantata per agevolare l’azione delle amministrazioni, specialmente in ambiti territoriali di dimensioni più ridotte.
Nonostante ciò, rimangono alcune preoccupazioni da affrontare, come l’adeguatezza delle risorse umane e delle competenze gestionali e tecniche necessarie per un’impresa così ambiziosa. In particolare, si segnala un rischio di sovraccarico, soprattutto per i Comuni del Centro-Sud.
Durante la rimodulazione del Piano da presentare a Bruxelles, uno dei principali problemi da affrontare riguarda la “frammentazione” degli investimenti e la necessità di evitare la dispersione delle risorse.
Tuttavia, è importante sottolineare che le dimensioni ridotte non implicano necessariamente l’inefficacia degli interventi.
La Relazione riconosce l’importanza strategica degli asili nido e della prevenzione del dissesto idrogeologico per l’intero Paese.
L’obiettivo è elaborare una prima bozza di revisione del PNRR per ottimizzare le trattative con i tecnici della Commissione europea, che sono già in corso d’opera.
Il documento completo
Qui trovate il testo completo della relazione.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it