Tra i vari progetti in ambito PNRR si segnalano finalizzate a ridurre le disuguaglianze: tra uomo e donna, giovani e adulti, e tra il Sud e il resto del Paese. E il discorso generazionale presenta molte sfide e tante criticità ancora aperte.
Una particolare attenzione è rivolta dunque alle problematiche dei giovani, un segmento demografico spesso esposto a diverse peripezie. Mentre 43 dei 45 progetti volti a sostenere i giovani hanno superato la fase di selezione, l’assenza di informazioni sull’avanzamento dei lavori e sulla spesa effettuata è un punto critico che richiede risposte concrete.
Ecco alcuni dati forniti in merito dalla Fondazione Openpolis.
Uno sguardo d’insieme ai progetti in corso
L’analisi dei dati aggiornati fino all’8 settembre 2023 rivela che uasi tutti gli investimenti che hanno come priorità i giovani (43 su 45) hanno superato la fase di selezione dei progetti. Cioè la scelta, attraverso procedure di gara, bandi e avvisi pubblici, degli interventi da finanziare. Non sappiamo tuttavia quale sia lo stato di avanzamento dei lavori, né la spesa già effettuata. Una mancanza che purtroppo riguarda tutti i progetti del Pnrr e che chiediamo ancora una volta al governo di colmare.
È bene sottolineare che le misure del Pnrr – e di conseguenza i progetti a esse associati – possono avere più di una priorità. Questi oltre 120mila interventi quindi non riguardano necessariamente solo i giovani, ma potrebbero avere come priorità anche la parità di genere o il contrasto dei divari territoriali.
Ma quali sono i settori interessati dai progetti a supporto della parità generazionale? Ciò che emerge è che oltre la metà degli interventi (68.653) riguardano l’ambito della digitalizzazione. Dalle imprese ai privati, dalla pubblica amministrazione alle iniziative di cittadinanza digitale.
Segue il settore relativo agli studi: scuola, università e ricerca, con oltre 42mila progetti. Con numeri ampiamente inferiori le altre aree interessate sono inclusione sociale (6.842 interventi), cultura e turismo (3.706), impresa e lavoro (1.538) e infrastrutture (1.062).
Considerando invece i finanziamenti allocati, la classifica cambia leggermente. Con scuola, università e ricerca al primo posto, seguita da digitalizzazione (8 miliardi), inclusione sociale (7,3), infrastrutture (6,6), impresa e lavoro (1,2) e cultura e turismo (0,8).
A livello regionale è la Lombardia il territorio più interessato, con 17.647 progetti per un importo totale di quasi 4 miliardi di euro. Seguono per risorse tre grandi regioni del sud: Sicilia (3,6 miliardi) Campania (3,4) e Puglia (3,3) e una del centro, il Lazio (2,7).
Il PNRR e i giovani: ancora tante questioni aperte
Nonostante i progressi evidenziati nei progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) in favore dei giovani, è essenziale riconoscere e affrontare le sfide rimanenti. Una delle principali criticità riguarda la mancanza di trasparenza sullo stato di avanzamento dei lavori e sulla spesa effettuata. Questa lacuna informativa è una questione di notevole importanza, poiché potrebbe compromettere la fiducia del pubblico e la responsabilità del governo nei confronti dei cittadini.
La trasparenza è fondamentale per garantire che i fondi pubblici siano utilizzati in modo efficace ed efficiente. Senza informazioni dettagliate sull’avanzamento dei progetti e sulla spesa associata, diventa difficile per il pubblico e gli stakeholder valutare l’impatto reale delle iniziative. Pertanto, si richiede con urgenza al governo di colmare questa lacuna, fornendo dati aggiornati e accessibili, contribuendo così a consolidare la fiducia nell’attuazione del Pnrr.
Oltre alla trasparenza, la responsabilità è un elemento cruciale. Gli enti preposti all’attuazione dei progetti devono essere responsabili del rispetto delle scadenze e dell’utilizzo corretto delle risorse. Una rendicontazione accurata e tempestiva sull’avanzamento dei lavori, sulla spesa effettuata e sui risultati ottenuti è fondamentale per garantire che il Pnrr realizzi appieno le sue ambizioni di ridurre le disuguaglianze tra i giovani.
Per raggiungere gli obiettivi del Pnrr e garantire un impatto sostenibile, è necessaria una valutazione continua. Questa valutazione dovrebbe essere basata su indicatori puntuali e rappresentativi, in grado di misurare l’efficacia delle misure adottate. Solo attraverso una valutazione accurata è possibile apportare eventuali correzioni di rotta, identificare aree di miglioramento e garantire che le risorse siano allocate in modo ottimale.
Due tra i progetti più importanti
Infine, all’interno del quadro complessivo dei progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), due iniziative di particolare rilevanza per i giovani stanno per giungere alla loro fase di conclusione entro il quarto trimestre.
Servizio civile universale: 650 Milioni di Euro
Il primo progetto, con un finanziamento di 650 milioni di euro, è finalizzato al potenziamento del Servizio Civile Universale. L’obiettivo chiave è incrementare la partecipazione attiva dei giovani compresi tra i 18 e i 28 anni. Questo investimento, effettuato a fondo perduto, mira a fornire opportunità di apprendimento pratico e servizio alla comunità. Il Servizio Civile Universale non solo offre una formazione preziosa, ma contribuisce anche allo sviluppo di una cittadinanza attiva e responsabile.
Borse di studio per l’accesso universitario: 500 Milioni di Euro
Il secondo progetto, con un finanziamento di 500 milioni di euro, si concentra sull’assegnazione di borse di studio per facilitare l’accesso all’università. Questa iniziativa è progettata per ridurre il divario tra gli studenti italiani e la media dell’Unione Europea. L’obiettivo è ampliare il numero di studenti beneficiari, passando da 256.000 a almeno 300.000 studenti. La significativa incremento dell’importo medio della borsa, pari a 700 euro, mira a rendere l’istruzione superiore più accessibile e a sostenere gli studenti nell’ambito delle spese connesse all’istruzione.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it