L’ultimo DPCM approvato dal Consiglio dei Ministri si occupa di delimitare quali siano le specifiche della struttura di missione nell’ambito del PNRR: ecco cosa serve sapere.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha tra i suoi obiettivi quello di definire investimenti e riforme che il Governo italiano ha predisposto per fronteggiare la crisi prodotta dalla pandemia da Covid-19, così da rimettere il Paese su un piano di crescita sostenibile e inclusiva.
Il documento, recentemente approvato dalla commissione, descrive quali progetti l’Italia intende realizzare grazie ai fondi comunitari. Il piano delinea inoltre come tali risorse saranno gestite e presenta anche un calendario di riforme collegate finalizzate in parte all’attuazione del piano e in parte alla modernizzazione del paese.
Tra gli obiettivi del PNRR ci sono interventi che vanno a migliorare le competenze digitali, a rafforzare la cyber-security e ad implementare l’adozione delle infrastrutture digitali.
Scopriamo cosa cambia con il recente DPCM dedicato alla struttura della missione.
PNRR: il DPCM sulla struttura di missione
La struttura di missione PNRR è istituita presso la presidenza del Consiglio alle dirette dipendenze del ministro per gli Affari europei.
Questa struttura opera fino al 31 dicembre 2026 e ha come compito quello di assicurare il supporto all’autorità politica delegata in materia di PNRR per l’esercizio delle funzioni di indirizzo e coordinamento dell’azione strategica del governo per l’attuazione del PNRR.
Vigilia inoltre sulle amministrazioni centrali nello svolgimento delle attività sul PNRR. Individua e segnala al presidente del Consiglio le azioni per superare le criticità e si occupa della comunicazione istituzionale.
Dal punto di vista della composizione, alla struttura è preposto un coordinatore e un servizio articolato in quattro uffici.
Viene pertanto soppresso contestualmente il Comitato di coordinamento per la comunicazione del PNRR.
Il testo completo del DPCM
Potete consultare qui di seguito il documento completo.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it