pnrr-autobus-ecologiciDal PNRR arriva una spinta alla mobilità sostenibile e agli autobus ecologici: scopriamone di più.


3 mila autobus in esercizio entro il 30 giugno 2026, con il passaggio intermedio obbligatorio di almeno 800 mezzi già entro la fine del 2024. È questo l’impegno che il decreto del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili ha previsto per i Comuni aggiudicatari delle risorse, con l’obiettivo di rinnovare la flotta di autobus per il trasporto pubblico locale.

I Comuni hanno avuto 20 giorni di tempo per compilare e inviare al MIMS i moduli per la trasmissione dell’istanza, ricevuti dal Ministero via PEC il 2 febbraio scorso, insieme alle tabelle con la ripartizione dei fondi, come definito dal decreto ministeriale 530 del 23 dicembre 2021, tra: Comuni capoluogo di Città metropolitana, Comuni capoluogo di Regione o di Provincia autonoma e Comuni con alto tasso di inquinamento dell’aria.

PNRR e mobilità sostenibile, la sfida degli autobus ecologici

I nuovi autobus saranno rigorosamente green: è previsto, infatti, che il rinnovamento del parco mezzi avvenga con l’introduzione di bus alimentati con elettricità o a idrogeno, combustibili puliti che contribuiranno a dare un forte impulso alla mobilità sostenibile delle grandi città e a migliorare la qualità dell’aria nelle aree con livelli più alti di inquinamento da PM10 e da biossido di azoto.

La dotazione prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), Rinnovo flotte bus e treni verdi, sub-investimento Bus, è di 1 miliardo e 905 milioni di euro.

Sono le grandi città ad aggiudicarsi la fetta maggiore dell’investimento, con Roma in testa con circa 292 milioni di euro, per la messa in esercizio di almeno 411 bus ecologici entro la fine del 2026. Segue Milano, con circa 249 milioni di euro per almeno 350 autobus e chiudono Firenze e Reggio Calabria con investimenti tra i 48 e i 46 milioni di euro.

Le risorse possono essere impiegate per l’acquisto di bus a basse emissioni, ma anche per la realizzazione di quelle infrastrutture di supporto senza le quali non sarebbe possibile il rifornimento e l’alimentazione dei mezzi.

È interessante il caso Venezia, che ha già identificato il soggetto attuatore per l’installazione di nuovi punti di ricarica dei bus elettrici all’interno dei depositi e per avviare la realizzazione di un nuovo sistema di distribuzione dell’idrogeno, con un investimento di circa 9 milioni e 700 mila euro. Proprio sull’idrogeno è basata la strategia di medio termine per il trasporto pubblico locale della città lagunare. La decisione è stata presa considerando la lunghezza media di impiego giornaliero dei bus in terraferma, che è risultata in linea con l’autonomia di viaggio dei mezzi alimentati con l’innovativa tecnologia di alimentazione a idrogeno.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it