pachino-cinema-di-frontiera-concorsoA Pachino “Cinema di Frontiera”: nasce un concorso di cortometraggi per le scuole. Siglato il protocollo d’intesa tra Comune, Istituto Bartolo e Ccn Marzamemi.


Un concorso di cortometraggi curato dall’istituto superiore “Michelangelo Baratolo” e riservato agli istituti superiori di tutta Italia, che diventerà una “costola” del Festival internazionale del Cinema di Frontiera di Marzamemi. Stamattina al palazzo municipale di via XXV Luglio è stato siglato un protocollo d’intesa tra il sindaco, Roberto Bruno, il dirigente scolastico del “Bartolo”, Antonio Boschetti e il presidente del Centro commerciale naturale “Marzamemi”, Giada Farè, che sancisce un ulteriore rapporto di collaborazione fra i tre enti e nello specifico per organizzare il concorso di cortometraggi.

 

«L’ennesimo atto – ha dichiarato il sindaco Bruno – che certifica il rapporto privilegiato di questa amministrazione con le scuole, perché crediamo nei nostri giovani e nell’istituzione scuola come luogo di crescita sociale e culturale. Ritengo che per questi ragazzi sarà una esperienza formativa importante collaborare col Festival del Cinema di Frontiera, diventato uno degli eventi culturali più importanti della Sicilia».

 

Il concorso avrà come tema “raccontare le migrazioni” e sarà dedicato alla memoria del giornalista Alessandro Leogrande, scomparso nel 2017, per “ricordarne – ha precisato il dirigente scolastico Boschetti – l’impegno a buttare giù le frontiere e i naufragi, il caporalato, la malafede e le ingiustizie. Questo concorso ha l’obiettivo di attrarre l’attenzione dei giovani e degli studenti sui valori culturali legati alla cinematografia e sulla necessità di conservare tali valori e di farne oggetto di programmi educativi, soprattutto attraverso la realizzazione di piccole produzioni scolastiche».

 

«Siamo felici – ha dichiarato Giada Farè – di continuare la nostra collaborazione con la scuola “Bartolo”: da 4 anni ospitiamo gli studenti nel progetto di alternanza scuola/lavoro, mettendo a disposizione la “macchina” del Festival del Cinema di Frontiera per contribuire alla crescita esperienziale di questi ragazzi».