Arrivano alcuni chiarimenti importanti sui progetti di mitigazione rischio idrogeologico previsti dal bando pubblico aperto ai piccoli comuni: ecco tutti i dettagli.
Si ricorda che sono riaperte fino alle ore 23:59 del 24 ottobre 2023 i termini per la comunicazione della PEC istituzionale per gli Enti che non vi hanno provveduto tra il 15 luglio e il 9 agosto: i Comuni e le Unioni potranno comunicare il proprio indirizzo di PEC istituzionale all’indirizzo https://bandopiccolicomuni.governo.it.
Conseguentemente, il termine per la presentazione delle domande, per coloro che hanno già ricevuto il link univoco di inserimento dei dati, è prorogato fino alle ore 23:59 del 25 ottobre 2023.
Mitigazione rischio idrogeologico, chiarimenti per i piccoli comuni
Ciascun Comune può presentare domanda:
- singolarmente per proprio conto;
- in convenzione con altri Comuni, purché appartenenti allo stesso elenco;
- per il tramite di Unioni di comuni, Comunità montane e Comunità isolane o di arcipelago, con il vincolo che la domanda riguardi insiemi di Comuni presenti nell’elenco del decreto e una delle funzioni delegate.
Le modalità di presentazione sono tra loro alternative e, in caso di domande plurime relative a uno stesso Comune, verrà data priorità a quella inoltrata con la modalità di cui al punto 3) o, in subordine, a quella di cui al punto 2), con annullamento contestuale delle altre domande, anche se cumulative.
Per i progetti che prevedono interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, il bando piccoli Comuni richiede la comunicazione del codice ReNDiS o in sua vece del codice RaStEM.
Ciascun Comune può generare autonomamente il codice RaStEM mediante l’applicativo reso disponibile dall’ISPRA, https://rastem.rendis.isprambiente.it/ (come già indicato nelle Faq del 1° settembre 2023).
L’applicazione RaStEM (Rappresentazione Standardizzata degli Effetti di Mitigazione) è liberamente utilizzabile, previa registrazione dell’utente sul sito; resta a carico dell’Ente indicare nella domanda l’esatto codice RaStEM associato al progetto proposto a finanziamento.
Infine i progetti devono avere:
- un unico CUP;
- un quadro economico unitario (anche se sono previsti più sotto interventi di cui però occorre dare opportuna evidenza);
- una stessa vocazione o finalità prioritaria, i sotto interventi devono essere integrati e coordinati tra loro;
- e uno stesso livello di progettazione (altrimenti verrà assegnato quello più basso all’intero progetto).
Tutte le FAQ
Potete consultare qui il documento con tutte le domande e risposte relative al bando.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it