I dati riguardandanti la Mappa dei progetti PNRR dei Comuni Italiani sono ambivalenti: se da un lato si registrano buoni progressi dall’altro restano aperti ancora svariati profili critici.


Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta un’opportunità storica per l’Italia di modernizzare il Paese e superare le diseguaglianze territoriali. Al centro di questa grande trasformazione ci sono i Comuni, che stanno giocando un ruolo fondamentale nell’attuazione dei progetti finanziati dall’Unione Europea.

Comuni che sembrerebbero aver risposto bene alla chiamata ma che, nonostante ciò, per alcuni aspetti sono ancora in leggera difficoltà nell’attuazione di tutte le procedure.

I progetti del PNRR cambiano il volto ai Comuni italiani: la mappa europea ne traccia “vizi e virtù”

La mappa dei progetti PNRR, promossa dalla Commissione Europea, offre un quadro chiaro e aggiornato sugli interventi realizzati sul territorio nazionale. Su oltre 500 progetti inseriti, ben 343 sono stati proposti direttamente dai Comuni, dimostrando la loro capacità di cogliere le opportunità offerte dal Piano.

Dalla scuola al welfare, dalla riqualificazione urbana alla tutela dell’ambiente, i progetti presentati dai Comuni entro lo scorso 30 settembre sono estremamente variegati e rispondono spesso alle esigenze specifiche dei territori. Esempi virtuosi arrivano da ogni parte d’Italia: piccoli borghi che recuperano il patrimonio culturale, città metropolitane che investono nella mobilità sostenibile, comuni montani che potenziano i servizi per le comunità locali.

Nonostante i numerosi successi, l’attuazione del PNRR nei Comuni italiani si scontra con una serie di difficoltà. Un’indagine ISTAT ha evidenziato come molti enti locali stiano facendo i conti con una carenza di risorse umane, dovuta ai tagli al personale degli ultimi anni e all’invecchiamento della forza lavoro. Inoltre, i vincoli di bilancio e le procedure burocratiche complesse rappresentano ulteriori ostacoli da superare. Emblematico è il caso di Marzabotto, che ha rischiato il “default” per aver anticipato fondi destinati a questi progetti.

Le conseguenze di queste criticità si riflettono sull’efficienza e sulla tempestività dell’attuazione dei progetti. In particolare, i Comuni più piccoli e quelli del Mezzogiorno, già svantaggiati dal punto di vista economico e sociale, rischiano di rimanere indietro rispetto ai territori più sviluppati.

Una realtà molto più complessa di quanto appaia

Come abbiamo visto, la realtà dell’attuazione del PNRR nei Comuni italiani è caratterizzata da una complessità che richiede un’analisi approfondita. Se da un lato assistiamo a una grande vivacità e a una moltitudine di progetti innovativi, dall’altro emergono chiaramente le criticità legate al contesto territoriale, alle competenze amministrative e alle difficoltà burocratiche.

Per superare queste sfide e cogliere appieno le opportunità offerte dal PNRR, è necessario un impegno congiunto di tutti gli attori coinvolti:

  • un supporto personalizzato: i Comuni necessitano di un supporto tecnico e finanziario adeguato per affrontare le complessità legate all’attuazione dei progetti. È fondamentale mettere a disposizione degli enti locali strumenti e risorse per rafforzare le loro capacità amministrative e tecniche;
  • Semplificazione delle procedure: la burocrazia rappresenta ancora un ostacolo significativo per l’attuazione dei progetti. È necessario semplificare le procedure, ridurre i tempi di approvazione e digitalizzare i processi amministrativi;
  • Formazione del personale: investire nella formazione del personale comunale è fondamentale per garantire la capacità di gestire progetti complessi e accedere ai fondi europei;
  • Rafforzamento della governance multilivello: è necessario promuovere una maggiore collaborazione tra Stato, Regioni e Comuni, al fine di coordinare le azioni e ottimizzare l’utilizzo delle risorse;
  • Promozione della partecipazione civica: è fondamentale coinvolgere i cittadini nei processi decisionali e nella realizzazione dei progetti, attraverso strumenti di partecipazione digitale e iniziative di sensibilizzazione.