giornata-associazionismo-2023Fulcro della Giornata dell’Associazionismo 2023 è stato l’appello al Governo da parte degli Enti del Terzo Settore: scopriamo quali sono state le richieste.


La prima giornata dedicata interamente alle associazioni del Terzo Settore si è svolta a Roma presso l’Aula Magna della Facoltà di Architettura dell’Università Roma Tre.

L’evento dal titolo: “Siamo valore sociale. Il ruolo delle APS per la partecipazione e per una società inclusiva e sostenibile” è stata la prima edizione di un appuntamento che diventerà costante negli anni.

L’appuntamento inoltre ha rappresentato anche l’occasione per riportare all’attenzione della politica la necessità di interventi per consentire la sopravvivenza delle associazioni e favorirne lo sviluppo.

Tra le misure considerate prioritarie vi sono l’alleggerimento degli oneri amministrativi per le piccole realtà, l’esclusione dal campo Iva per le attività nei confronti dei soci, l’eliminazione dell’Irap al non profit, la definizione del quadro fiscale.

Giornata dell’Associazionismo 2023: l’appello al Governo

In occasione dell’evento ha visto la partecipazione di circa 250 persone del mondo delle associazioni, organizzazioni di volontariato e imprese sociali, oltre che rappresentanti delle istituzioni, il Forum Terzo Settore ha rivolto un appello al Governo per la prossima legge di Bilancio: serve più attenzione al welfare e alleggerimenti burocratici e fiscali per questo fondamentale comparto socio-economico. La Giornata è stata pertanto promossa con il lancio di un “manifesto”.

Chiediamo di essere messi nelle condizioni giuste per continuare a operare a favore delle comunità e di riuscire a cogliere gli aspetti più positivi introdotti dalla riforma del Terzo settore, nella direzione di una maggiore trasparenza e inclusione” ha dichiarato la portavoce Vanessa Pallucchi.

Il nostro Paese vive una profonda crisi sociale e partecipativa, troppo spesso piegato sul sentimento di paura. Cresce il disagio giovanile, l’impoverimento culturale, l’isolamento delle persone. Il ruolo del Terzo settore, allora, è ancora più cruciale per costruire coesione e fiducia nel futuro, creare spazi di democrazia, per realizzare un’economia sana, producendo anche occupazione”.

Ma molte di queste realtà, soprattutto le più piccole, da tempo portano avanti le loro attività in sofferenza, spesso a causa della mancanza di politiche di sostegno adeguate, di oneri amministrativi e fiscali eccessivi. La prossima Manovra è l’occasione per dare un segnale importante, in particolare riportando il Terzo settore in regime di esclusione Iva ed eliminando l’Irap: una tassa che finisce per gravare più sul non profit che su aziende profit”.

Qui trovate una sintesi del programma attuale di riforma del Terzo Settore.

Questi sono nel dettaglio gli interventi che si vuole inserire nell’agenda del Governo:

  • alleggerimento degli oneri amministrativi e burocratici previsti per le associazioni di piccole dimensioni
  • semplificazione delle procedure di iscrizione, aggiornamento delle informazioni e deposito degli atti nel RUNTS
  • ripristino del “fuori campo IVA” per le attività mutualistiche delle associazioni nei confronti dei soci.
  • e infine deducibilità Irap del costo del lavoro per allineare gli Enti del Terzo Settore non commerciali alla pressione, molto meno onerosa, prevista oggi per le società commerciali.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it