Il 18 novembre 2024, in Gazzetta Ufficiale è stata pubblicata la Legge n. 270, che sancisce l’istituzione della Giornata Nazionale delle Periferie Urbane: tutti i dettagli.
Si tratta di un evento che si propone come uno strumento per stimolare una nuova consapevolezza e rafforzare il sostegno verso quelle aree urbane che richiedono attenzione e interventi mirati per un miglioramento significativo delle condizioni di vita e di integrazione sociale.
La Legge sulla Giornata Nazionale delle Periferie Urbane
Questa nuova ricorrenza, fissata per il 24 giugno di ogni anno, intende accendere i riflettori sulle condizioni delle aree periferiche delle città italiane, promuovendo un’attenzione costante su temi come l’inclusione, la sostenibilità, la sicurezza e il miglioramento della qualità della vita in queste aree urbane.
Secondo quanto stabilito dalla legge in Gazzetta Ufficiale, la ricorrenza offre un’opportunità per riflettere sullo sviluppo economico, sociale e culturale delle periferie e incoraggia la realizzazione di iniziative concrete per affrontare i problemi che le affliggono.
In base all’articolo 2, comma 1, della legge, le istituzioni pubbliche a livello nazionale, regionale e locale potranno promuovere e supportare una serie di attività per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulle problematiche specifiche delle aree periferiche. In particolare, durante la Giornata Nazionale, lo Stato, le Regioni, le Province, le Città Metropolitane e i Comuni potranno organizzare manifestazioni pubbliche, incontri e momenti di approfondimento per favorire il dialogo e la consapevolezza collettiva.
Il coinvolgimento degli enti locali e delle associazioni del Terzo Settore è previsto come parte integrante delle celebrazioni, in linea con le disposizioni del Codice del Terzo Settore. Le scuole, le associazioni giovanili, i gruppi rappresentativi dei cittadini, delle categorie produttive e delle parti sociali sono chiamati a dare il proprio contributo attraverso proposte di iniziative, cerimonie e attività mirate ad analizzare e contrastare le situazioni di degrado e marginalizzazione.
Superare il divario tra quartieri periferici e centri cittadini
La creazione di una Giornata Nazionale dedicata alle periferie urbane riflette un’esigenza sempre più sentita: quella di superare il divario tra i quartieri periferici e i centri cittadini. La riqualificazione delle aree periferiche non è solo una questione estetica o di ordine pubblico; è uno strumento cruciale per migliorare la qualità della vita degli abitanti e per favorire l’integrazione sociale e culturale. Le periferie spesso racchiudono energie vitali e talenti che, con i giusti interventi, possono contribuire a rafforzare l’identità e la ricchezza delle nostre città.
Riqualificare le periferie per connetterle meglio al centro non è solo un’operazione urbanistica, ma un atto di giustizia sociale che può trasformare i quartieri marginalizzati in luoghi di crescita e opportunità. Abbattere le barriere, migliorare i collegamenti e promuovere l’inclusione sono azioni essenziali per realizzare una città più coesa e solidale, dove ogni zona possa contribuire al benessere collettivo.
I casi esemplificativi di Milano, Roma e Napoli
In città come Milano, Roma e Napoli, le periferie mostrano aspetti di disagio sociale e strutturale che richiedono azioni incisive e strategie di sviluppo sostenibile. Milano, ad esempio, ha zone come Quarto Oggiaro e una parte di San Siro, che soffrono di problemi di emarginazione e degrado urbano. Nonostante i progressi compiuti con iniziative di riqualificazione, molte aree continuano a vivere isolate, con infrastrutture inadeguate e una qualità di vita inferiore rispetto alle zone centrali. Gli investimenti per migliorare i collegamenti e le strutture sociali in queste aree rappresentano un passo fondamentale per restituire dignità agli abitanti e valorizzare il potenziale di queste zone.
A Roma, quartieri come Tor Bella Monaca e Corviale sono simbolo di periferie difficili, dove l’accesso ai servizi essenziali è spesso limitato, e dove le difficoltà economiche si intrecciano a problematiche sociali complesse. Riqualificare queste aree, fornendo spazi verdi, servizi educativi e culturali, e promuovendo una maggiore connessione con il centro cittadino, può contribuire a creare una città più equa e inclusiva, in cui ogni quartiere rappresenti un tassello importante dell’identità romana.
Anche Napoli ha le sue sfide. Quartieri come Scampia e Secondigliano sono stati per anni al centro delle cronache per fenomeni di criminalità e disagio sociale. Tuttavia, la città partenopea ha dimostrato in varie occasioni che, attraverso interventi mirati, è possibile ridare vita a questi territori. L’esperienza di rigenerazione urbana e sociale avviata con il nuovo parco urbano di Scampia mostra come un progetto di riqualificazione possa creare nuove opportunità e contribuire a restituire un senso di appartenenza e sicurezza ai cittadini.