Il 20 settembre 2024 è stato firmato un decreto per i comuni colpiti da gravi emergenze alluvionali, stabilendo criteri e modalità di distribuzione dei fondi, negli anni 2025 e 2026, destinati alla ricostruzione e alla riduzione dei rischi futuri.
Il provvedimento è stato emanato dal Ministero dell’Interno in collaborazione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Dipartimento della Protezione Civile e il Ministero delle Politiche del Mare, ed è stato registrato dalla Corte dei Conti lo scorso 22 ottobre con il numero 4237.
L’approvazione di questo decreto nelle sue intenzion vuole rappresentare un passo verso il recupero e la sicurezza dei territori italiani devastati dalle recenti alluvioni. Grazie a questi fondi, i comuni colpiti potrebbero infatti pianificare interventi necessari non solo per ricostruire, ma anche per mettere in sicurezza le aree vulnerabili, garantendo una maggiore resilienza alle comunità locali contro future emergenze ambientali.
Fondi emergenze alluvionali: criteri e modalità di riparto per gli anni 2025 e 2026
Il decreto del 20 settembre 2024 destina somme significative per la gestione delle emergenze alluvionali nei comuni colpiti. Per il 2025, sono stati stanziati 115 milioni di euro, cifra che salirà a 120 milioni nel 2026, per un totale di 235 milioni nel biennio. I fondi mirano non solo a rispondere alle necessità immediate di ripristino, ma a rendere più resilienti le infrastrutture nelle zone vulnerabili, con l’obiettivo di ridurre i rischi futuri.
Questi fondi saranno disponibili esclusivamente per i comuni che il 28 agosto 2023 sono stati dichiarati in stato di emergenza dal Consiglio dei Ministri. Tra le priorità degli interventi finanziabili rientrano:
- le opere di messa in sicurezza di strutture pubbliche e infrastrutture strategiche
- il miglioramento dei sistemi idrici e delle reti di comunicazione essenziali
- oltre a servizi di soccorso e prevenzione.
Il decreto stabilisce che i fondi devono essere utilizzati con criteri di trasparenza ed efficienza, per garantire che le comunità ricevano interventi concreti ed efficaci.
Criteri per l’assegnazione delle risorse
Per assicurare un utilizzo mirato delle risorse, il decreto ha introdotto un sistema di criteri di assegnazione rigorosi che consentono di evitare dispersioni finanziarie e inefficienze.
- Causalità diretta con l’emergenza: per poter accedere ai fondi, i progetti devono dimostrare un chiaro collegamento con gli eventi alluvionali che hanno colpito il comune. Gli interventi devono essere essenzialmente dedicati al recupero e alla riparazione di strutture e servizi danneggiati durante l’emergenza.
- Riduzione del rischio residuo: i fondi favoriscono le opere che mirano a mitigare il rischio di ulteriori danni futuri. Questo criterio mette in evidenza la necessità di progetti strutturali, come il rafforzamento degli argini fluviali, la costruzione di barriere protettive, il miglioramento della capacità di drenaggio e la realizzazione di infrastrutture resilienti.
- Realizzabilità locale: solo gli interventi gestibili autonomamente dai comuni saranno ammessi. In questo modo, il governo assicura che le risorse siano investite in progetti immediatamente operativi e riduce i tempi di attuazione.
- Priorità negli interventi: i Comuni devono stilare una lista di interventi da finanziare, indicando per ciascuno l’urgenza e la rilevanza per la sicurezza della comunità. La Protezione Civile, sulla base delle priorità segnalate, potrà garantire che i fondi siano destinati alle necessità più pressanti.
- Esclusione dei progetti precedentemente finanziati: per ottimizzare l’allocazione delle risorse, i fondi non saranno disponibili per progetti già finanziati da altre misure emergenziali o previsti in piani preesistenti della Protezione Civile. Questo criterio evita duplicazioni e assicura che le risorse raggiungano i progetti che più necessitano di sostegno.
- Verifica di congruità: tutti i progetti saranno sottoposti a una verifica tecnico-amministrativa della Protezione Civile, che valuterà la conformità rispetto agli obiettivi e alle linee guida del decreto. Questa misura mira a garantire la qualità degli interventi e ad assicurare che rispondano adeguatamente ai bisogni delle aree alluvionate.
Ripartizione dei fondi in caso di fabbisogni superiori al budget
Nel caso in cui le richieste di finanziamento superino le somme disponibili, i fondi saranno distribuiti in modo proporzionale, considerando la gravità dei danni e la necessità di ciascuna regione coinvolta. Questa ripartizione proporzionale permetterà una distribuzione equa, che rispecchi fedelmente le esigenze delle comunità colpite.
L’approccio mira a garantire che, anche in situazioni di limitatezza delle risorse, nessuna area resti priva di aiuto per i progetti prioritari.