Centri estivi, per il 2025 saranno finanziati: il Governo ha raccolto in questo modo una forte pressione che arrivava da Anci e dai Comuni.


Il Dipartimento per le Politiche della famiglia finanzia, anche per il 2025, i comuni italiani per lo svolgimento di attività socioeducative in favore dei minori.

Le iniziative dei comuni, da attuare nel periodo 1° giugno – 31 dicembre 2025, anche in collaborazione con enti pubblici e privati, devono essere finalizzate al potenziamento dei centri estivi, dei servizi socioeducativi territoriali e dei centri con funzione educativa e ricreativa che svolgono attività a favore dei minorenni.

Finanziati anche per il 2025 i centri estivi: ecco gli stanziamenti

I centri estivi sono una risorsa fondamentale sia per i genitori che lavorano sia per quelle famiglie in povertà assoluta che non possono assicurare un periodo di socialità e svago ai propri figli. Allo scopo di potenziare le politiche di conciliazione lavoro e vita familiare, dopo diversi interventi legislativi, a partire già dagli scorsi anni risulta istituito anche il Fondo per i servizi socio-educativi per i minori.

Quest’anno ci saranno 60 milioni, una cifra in linea con quella degli scorsi anni. A breve – a quanto si è appreso – verrà emesso l’avviso pubblico per i Comuni a cui le risorse sono destinate.

Soddisfazione da parte dell’Anci

Registriamo con soddisfazione come Anci la disponibilità della ministra per la Famiglia Eugenia Roccella al rifinanziamento con 60milioni di euro del Fondo per i centri estivi”.

Lo dichiara Elena Carnevali, sindaca di Bergamo e delegata Anci a Istruzione e politiche educative.

Nell’incontro che abbiamo avuto ieri, lunedì, abbiamo avuto riscontro positivo per la richiesta avanzata da Anci e condiviso l’importanza dei centri estivi – sottolinea Carnevali – per la crescita e l’aggregazione di bambini e bambine, così come degli adolescenti: si tratta di un sostegno fondamentale per le famiglie nel periodo estivo, che facilita il lavoro dei genitori e allo stesso tempo garantisce un presidio educativo dei figli. Apprezziamo inoltre l’attenzione della ministra Roccella per l’esigenza di approdare in tempi stretti all’avviso pubblico, in maniera da permettere la necessaria programmazione delle attività dei Comuni e degli enti di terzo settore”.