La fattoria didattica è un nuovo tipo di turismo, che mescola l’amore per la natura con l’apprendimento didattico. Vediamo di cosa si tratta.
La fattoria didattica è un nuovo modo di fare turismo, con l’obiettivo di far avvicinare i visitatori alla natura, stimolando l’apprendimento.
Vediamo di cosa si tratta nello specifico, quali sono le attività e qual è l’iter da seguire per aprirne una.
Fattoria didattica: cos’è
La fattoria didattica viene considerata un modello virtuoso di nuovo turismo, che mette in contatto le persone con la natura, specialmente i bambini.
Si tratta di un progetto che mette in luce il patrimonio rurale italiano e tutte le pratiche relative a quel campo.
La fattoria didattica è un’azienda agricola in cui si realizzano attività educative di tipo attivo, dedicate specialmente a bambini e ragazzi. I servizi che vengono offerti sono quelli tipici di una fattoria, quindi incentrati su tutte quelle attività che vengono fatte in una normale fattoria, sia con gli animali che con l’agricoltura.
Tra le attività principali troviamo:
- La raccolta della frutta e della verdura (tipici del territorio, per alimentare il chilometro zero);
- La raccolta del miele;
- Dare da mangiare agli animali;
- Raccogliere le uova nel pollaio:
- Visitare le stalle e imparare a mungere una mucca.
Tutte attività che possono incrementare il rapporto tra animali e bambini, per imparare divertendosi.
In Italia, nel 1997, è nato il primo gruppo permanente di fattorie didattiche, grazie alla collaborazione di alcuni imprenditori agricoli.
Nel 1998 è nato il progetto “Fattorie aperte e Fattorie Didattiche”, promosso dalla Regione Emilia-Romagna. Ad oggi sono circa 2600 le fattorie didattiche in Italia.
Fattoria didattica: quali sono le caratteristiche e i benefici
Come detto, una fattoria didattica è un’azienda agricola dove si coltiva la terra e si allevano animali ed è spesso adibita alla vendita diretta dei prodotti alimentari.
Viene detta “didattica” perché si tratta di un luogo dove s’impara, facendo. I bambini e i ragazzi potranno imparare “sul campo” e direttamente alcune delle attività e dei lavori del contadino, andando oltre all’aspetto pratico e assorbendo messaggi importanti.
Tra i benefici, troviamo:
- La sensibilizzazione sul tema della tutela dell’ambiente e sull’importanza di adottare comportamenti etici e sostenibili;
- Imparare mestieri “antichi” e l’essenza del mondo rurale;
- Conoscere e avvicinarsi alle materie prime di qualità e capire da dove viene il cibo.
Fattoria didattica: come aprirne una
Per poter diventare una fattoria didattica, bisogna fare una richiesta all’amministrazione regionale o a quella provinciale, a seconda del territorio di riferimento.
L’iter, quindi, a cambia da regione a regione, ma è importante dimostrare di rispettare tutti i criteri sanciti dalla Carta della qualità, preparando anche il personale in modo adeguato, per poter tenere corsi abilitanti per l’animazione didattica in fattoria.
Tra i requisiti essenziali troviamo:
- La localizzazione: le fattorie didattiche fuori città sono più difficili da raggiungere, quindi, nel caso, è importante offrire dei servizi come ristorazione e alloggio per un soggiorno più lungo;
- La coltivazione: deve integrarsi perfettamente al territorio in cui è situata la fattoria didattica, per rispettare i canoni di rispetto e tutela dell’ambiente;
- Il personale: deve essere istruito a dovere sul mondo dell’agricoltura e dell’allevamento, poiché l’obiettivo è proprio rivalutare la figura dell’agricoltore. Inoltre è importante che il personale abbia uno spiccato senso di comunicazione, per interagire al meglio coi bambini, durante i laboratori;
- La sicurezza: l’ambiente deve essere sicuro per tutti i suoi visitatori, specialmente i più piccoli, quindi è importante delimitare le aree e le attrezzature a rischio e accertarsi della presenza di allergie e intolleranze dei visitatori, se sono previsti degli assaggi dei prodotti;
- La didattica: è importante che vengano stabiliti gli obiettivi educativi dei laboratori, in funzione all’età e alle caratteristiche degli ospiti.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it