L’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) ha proposto una serie di emendamenti al disegno di legge per la conversione del Dl 153/2024, noto come “Decreto Ambiente.”
Questo decreto si pone come obiettivo la protezione dell’ambiente, l’accelerazione delle autorizzazioni in materia ambientale, la promozione dell’economia circolare e la risoluzione di problematiche legate al dissesto idrogeologico.
Gli emendamenti di Anci mirano a garantire un maggiore supporto per Comuni e Città Metropolitane e a rendere l’autoconsumo energetico più accessibile e vantaggioso.
Autoconsumo Energetico e Semplificazione della Rete Elettrica
Tra le proposte, spicca un emendamento (articolo 2-bis) volto a favorire la diffusione delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e migliorare la connessione alla rete di distribuzione nazionale. Per accelerare i progetti di energia rinnovabile promossi dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), Anci propone la creazione di una Cabina di Regia tra il Ministero dell’Ambiente, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA), e altri enti, con l’obiettivo di definire le priorità infrastrutturali e normare l’accesso alla rete per i progetti di autoproduzione.
La proposta vuole agevolare i progetti di energia rinnovabile eliminando ostacoli burocratici e velocizzando i tempi di allaccio alla rete, un passaggio essenziale per attivare l’autoconsumo su scala nazionale. In aggiunta, viene proposto che l’energia prodotta e condivisa all’interno delle configurazioni di autoconsumo non sia considerata un reddito imponibile, incentivando così la partecipazione delle famiglie e degli enti locali.
Sostegno per Comunità Energetiche e Autoconsumo Diffuso
Un altro emendamento permette agli enti locali di accedere agli incentivi anche in situazioni dove impianti e utenze non sono connessi alla stessa cabina primaria, una condizione che attualmente penalizza molte aree a bassa densità abitativa. Ciò agevolerebbe i piccoli Comuni e le aree interne, consentendo loro di sfruttare l’energia prodotta localmente per ridurre i costi e promuovere un’autosufficienza energetica sostenibile.
Inoltre, si propone di innalzare il limite di potenza per le CER, da 200 kW a 1 MW, facilitando la partecipazione dei Comuni in configurazioni più ampie e includendo anche le piccole e medie imprese (PMI) che, una volta coinvolte, potrebbero beneficiare delle detrazioni fiscali previste, contribuendo al processo di decarbonizzazione.
Economia Circolare: Revisione per Sfalcature e Gestione dei Rifiuti Urbani
Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, un emendamento si concentra sui costi derivanti dallo smaltimento di sfalci e potature. La proposta intende rimuovere questi materiali dall’allegato che ne definisce la gestione come “rifiuto,” il che ridurrebbe le spese di smaltimento sostenute dai Comuni, evitando un incremento delle tariffe per i cittadini.
Un’ulteriore modifica riguarda la gestione dei rifiuti urbani non domestici. La proposta mira a specificare con chiarezza i limiti del servizio pubblico di gestione rifiuti, rendendo il servizio esclusivo, e definendo deroghe per le utenze non domestiche. Queste modifiche chiariscono le competenze tra pubblico e privato nella gestione dei rifiuti, garantendo una maggiore trasparenza e coordinamento normativo.
Gli emendamenti Anci alla Conversione in legge del Dl Ambiente
Gli emendamenti presentati puntano a rendere più efficiente e sostenibile l’accesso alla rete elettrica per i Comuni e a snellire le procedure per l’autoconsumo energetico. Le misure proposte mirano non solo a tutelare l’ambiente, ma anche a favorire uno sviluppo più inclusivo e sostenibile, riducendo i costi per i cittadini e incentivando le comunità locali a investire nelle energie rinnovabili e nell’economia circolare.