La recente nota dell’Anci illustra tutte le norme di interesse per Comuni e Città metropolitane introdotte dal recente decreto legge PNRR “quater”: ecco le novità.
Il testo che rece “Ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)” è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 52 del 2 marzo 2024. Il provvedimento è stato adesso trasmesso in prima lettura alla Camera dei Deputati per l’avvio dell’iter parlamentare (AC 1752) di conversione in legge.
In attesa di questo step decisivo l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci) ha illustrato in una nota tutte le norme di interesse per gli enti locali, esprimendo soddisfazione per l’accoglimento di molte proposte avanzate dai sindaci italiani. Tuttavia l’associazione evidenzia che ulteriori modifiche saranno necessarie durante l’esame parlamentare, un processo al quale chiede la massima attenzione da parte di tutte le forze politiche coinvolte.
Rimangono ancora domande irrisolte, soprattutto riguardo alle difficoltà che i Comuni di dimensioni minori affrontano in materia di personale, gravando su di loro vincoli insostenibili e risorse insufficienti, specialmente per quanto riguarda il personale tecnico. Anche se il decreto-legge in esame prevede massicce assunzioni nei Ministeri e altre istituzioni centrali, resta necessario un chiarimento in merito alla situazione dei Comuni più piccoli.
Decreto PNRR, le misure per Comuni e Città metropolitane
Il decreto prevede una copertura finanziaria di 10 miliardi per tutte le misure destinate ai Comuni e alle Città metropolitane che non rientrano nel PNRR. Questa copertura sarà totale, mantenendo la gestione delle misure sotto la responsabilità dei Ministeri già competenti.
Si fa riferimento ai finanziamenti riguardanti la Rigenerazione urbana per i Comuni con più di 15 mila abitanti, i Piani urbani integrati per le 14 grandi Città e i Comuni dell’hinterland, nonché i 6 miliardi destinati alle piccole e medie opere per tutti i Comuni.
In merito alle misure che hanno subito un cambiamento nelle fonti di finanziamento al di fuori del PNRR, è stata accolta la richiesta dell’ANCI di garantire la continuità dei regimi giuridici sinora applicati. Di conseguenza, le stesse regole in materia di appalti, contabilità e personale continueranno ad essere applicate in modo appropriato.
Appalti, contabilità e personale
Il decreto legge ha incluso la maggior parte delle proposte dell’ANCI, finalizzate a estendere a tutti i progetti defanziati le regole derogatorie e semplificate in materia di appalti e personale che sono attualmente in vigore per i progetti PNRR.
Ad esempio, si prevede l’avvio urgente dei lavori in attesa della verifica dei requisiti delle imprese aggiudicatarie, termini accelerati per le procedure negoziate e il mantenimento delle assunzioni PNRR a tempo determinato per tutti i progetti. Per quanto riguarda la rendicontazione, si continuerà ad utilizzare la piattaforma REGIS, con modalità semplificate per i progetti che non rientrano nel PNRR, specialmente per le piccole e medie opere.
Risulta accolta anche una richiesta storica dell’Associazione per semplificazioni nella realizzazione delle opere, estendendo a tutti i progetti PNRR le disposizioni derogatorie già previste solo per l’edilizia scolastica e introducendo i poteri commissariali, anche se in base all’adozione di specifici DPCM.
Anticipazione per gli interventi PNRR
Un altro elemento positivo è l’aumento al 30% dell’anticipazione per tutti gli interventi PNRR, mirato a risolvere i problemi di cassa e liquidità incontrati dai Comuni, soprattutto quelli di dimensioni minori.
Questa decisione mira a fornire un sostegno finanziario immediato, consentendo ai Comuni di disporre di risorse aggiuntive per avviare e completare i progetti previsti nel Piano di ripresa e resilienza nazionale. Tale aumento dell’anticipazione potrebbe contribuire significativamente a mitigare le difficoltà finanziarie e ad accelerare l’implementazione degli interventi previsti, garantendo così una maggiore efficacia nell’affrontare le sfide socio-economiche attuali.
Tuttavia, è necessario uno sforzo maggiore da parte dei Ministeri per garantire procedure di pagamento rapide e tempi certi, al fine di evitare ritardi che potrebbero mettere a rischio il raggiungimento degli obiettivi di normalizzazione dei pagamenti.
La preoccupazione dell’Anci sulle coperture finanziarie
Nonostante l’approccio positivo del provvedimento, l’Anci esprime seria preoccupazione per alcune coperture finanziarie che riducono le risorse destinate ai Comuni a partire dal 2027. In particolare, si evidenzia la riduzione dei contributi “ordinari” agli investimenti per il periodo successivo al PNRR, mettendo a rischio la stabilità e programmabilità degli investimenti locali.
Questa scelta potrebbe compromettere il ciclo virtuoso di investimento consolidato nel corso degli anni. È fondamentale che tutte le forze politiche in Parlamento riescano a trovare un accordo per ripristinare i finanziamenti destinati ai Comuni, evitando di minare gli sforzi fatti fino ad oggi e il progetto di investimento su cui si basa il futuro delle comunità locali.
Il testo della nota
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it