Con un emendamento al decreto Superbonus, potrebbero essere introdotti maggiori controlli dei Comuni sulle possibili frodi riguardo i bonus edilizi.
Potrebbero aumentare le competenze dei Comuni e degli enti locali, nel campo della lotta alle irregolarità e alle frodi, nell’ambito dei bonus edilizi previsti dallo Stato.
Un emendamento al decreto Superbonus, infatti, potrebbe dare alle amministrazioni locali la possibilità di praticare controlli, non solo sul Superbonus, ma anche sul bonus barriere architettoniche e sul bonus facciate.
Vediamo allora di cosa si tratta.
Frodi bonus edilizi: maggiori controlli da parte dei comuni
Alcuni giorni fa, la commissione Finanze del Senato ha iniziato a lavorare sulla legge di conversione del decreto Superbonus. E, sempre negli ultimi giorni, sono stati presentati diversi emendamenti, proposti sia dai partiti di maggioranza che dai partiti di opposizione.
Un emendamento della Lega, a prima firma Massimo Garaviglia, propone di coinvolgere i Comuni nei controlli ai cantieri del Superbonus, incentivandone la partecipazione, con un riconoscimento del 50% delle somme e sanzioni eventualmente incassate.
Ma non solo, perché la maggioranza starebbe pensando d’inserire, nel pacchetto delle verifiche, anche altri bonus edilizi, come il Bonus barriere architettoniche e il Bonus facciate.
Nell’ultima versione del provvedimento, che è atteso in Aula a metà maggio, si parla di potenziare l’azione di contrasto “alle attività fraudolente relative all’indebita percezione e utilizzo di detrazioni” maturate col Superbonus. Ma anche di verifiche su “interventi relativi alle facciate degli edifici e per l’eliminazione delle barriere architettoniche”.
Per quanto riguarda il Bonus barriere architettoniche, si tratterebbe di una novità assoluta. Mentre il Bonus facciate era già sotto la lente di controllo della Guardia di Finanza, che ha individuato spesso operazioni fraudolente.
Quali sono i punti da chiarire?
Sulla questione, ci sono ancora nodi da sciogliere.
Innanzitutto, occorre capire a quanto ammonterebbero le somme incassate dai Comuni. L’ipotesi è del 50%, ma la percentuale potrebbe scendere al 30%.
Inoltre, la partecipazione degli enti locali alle attività di controllo ha portato, in tema di evasione fiscale, a 125mila segnalazioni, sia all’Agenzia delle Entrate che alla Guardia di Finanza in 14 anni. Una cifra ritenuta piuttosto bassa.
Oltretutto, si parla di una mole di lavoro molto importante: gli uffici tecnici delle amministrazioni locali hanno poca possibilità di prendere in carico nuove attività, anche a causa degli appalti Pnrr.
Solo col Superbonus, infatti, gli accessi ai cantieri dovrebbero riguardare 494mila edifici, un numero destinato ad aumentare, contando anche i controlli per gli altri due bonus edilizi.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it