Il tema del contrasto alla manipolazione dei risultati sportivi ha cubato grande attenzione a livello nazionale, oltre che vivo dibattito in ambito europeo e mondiale.A livello nazionale, l’Italia già da tempo si dota di strumenti giuridici e operativi volti a contrastare il fenomeno. Sul piano della giustizia penale, la Legge n. 401 del 1989 ha introdotto uno specifico reato di frode in relazione alla manipolazione dei risultati di manifestazioni sportive.
Contrasto alla manipolazione dei risultati sportivi
Il Decreto del Ministro dell’interno n.11001 del 15 giugno 2011 ha creato l’Unità Informativa Scommesse Sportive (UISS), organismo istituito presso il Ministero dell’Interno al fine di potenziare l’attività di contrasto al fenomeno della corruzione e delle scommesse illecite nelle competizioni sportive, penetrando nel settore delle organizzazioni criminali. L’Unità risulta composta da rappresentanti delle Forze di polizia, del CONI, dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, della FIGC, dell’UNIRE (Unione Nazionale Incremento Razze Equine) e dell’Ufficio per lo Sport.
Con lo stesso Decreto risulta inoltre costituito, presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, il Gruppo Investigativo Scommesse Sportive (GISS), con compiti di impulso e raccordo delle attività di contrasto dei tentativi di infiltrazione nel mondo sportivo.
Così si istituisce la Procura Generale per lo Sport (Articoli 12 e 12 quater dello Statuto del CONI adottato dal Consiglio Nazionale del CONI il 26 ottobre 2018), che ha lo scopo di tutelare la legalità dell’ordinamento sportivo.
Il Dipartimento per lo sport ha partecipato al “Drafting Group” del Segretariato E.P.A.S. incaricato dal Consiglio d’Europa di redigere il testo della Convenzione internazionale per la lotta alla manipolazione dei risultati sportivi, coordinando la delegazione Italiana.
L’Italia ha aderito alla Convenzione, sottoscrivendola il 7 aprile 2016. L’11 aprile 2019 risulta approvata definitivamente al termine del percorso parlamentare. È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 16 maggio 2019 e ratificata l’11 giugno dello stesso anno nel corso di una cerimonia presso il Palais de l’Europe a Strasburgo.
Prevenzione del fenomeno del Match-fixing
Il Dipartimento per lo sport ha coordinato il progetto UE “Anti match fixing – formula“, cofinanziato dalla Commissione Europea, avviato nel gennaio 2016 e svolto con il supporto scientifico dell’Alta Scuola di Psicologia Agostino Gemelli dell’Università Cattolica di Milano in collaborazione con Interpol, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Transparency International Italia, Unioncamere Europa e Unioncamere Italia, Camera di Commercio di Palermo e Sistema Gioco Italia.
Il modello pubblico-privato
Obiettivo generale del progetto quello di sviluppare un modello pubblico-privato integrato a livello europeo per la prevenzione del fenomeno del Match-fixing, realizzato sostanzialmente attraverso quattro passaggi fondamentali:
- la realizzazione di interviste strutturate e di focus groups con tutti i maggiori attori europei coinvolti nell’attività delle scommesse sportive per fornire una analisi qualitativa che potesse costituire l’avvio per l’elaborazione di un “quadro sinottico integrato”, come strumento di riferimento per sviluppare una solida interpretazione di base condivisa, necessaria per lo sviluppo di politiche coordinate;
- la creazione di una “coordination room” europea, corredata di Data Repository, al fine di selezionare pratiche europee funzionali al modello e preparare il terreno per la sua ulteriore diffusione;
- l’istituzione di una procedura pubblico-privata di cooperazione integrata volta alla prevenzione del fenomeno del Match-fixing, per estendere la capacità d’individuazione preliminare delle situazioni di rischio, avvalendosi della cooperazione già esistente tra le forze di polizia in Italia e gli operatori di scommesse;
- l’attivazione di un sistema innovativo di denuncia protetta, basato sul coinvolgimento strutturale della rete delle Camere di Commercio.
Il progetto si è concluso con un importante convegno tenutosi a Roma nella Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei ministri nei giorni 27-28 settembre 2018 dal titolo “Sistemi di segnalazione protetta: una leva chiave per il contrasto al Match-fixing e all’infiltrazione del crimine organizzato nel mercato dello sport” che ha registrato la presenza più di 200 partecipanti provenienti da tutta Europa.
Lo spot “Lo sport non bara”
Nel corso del meeting è stato presentato lo sportello di segnalazione protetta (www.sportpulitoitalia.it) e lo spot “Lo sport non bara” veicolato anche attraverso i passaggi televisivi su tutte le reti RAI.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it