carabinieri-operazione-caporalato-digitaleColpo al caporalato digitale: una operazione portata avanti dal Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro ha colpito una serie di irregolarità legate al settore della cosiddetta “Gig Economy“.


Un controllo straordinario in tutti i capoluoghi di provincia e nei principali centri abitati della penisola finalizzato ad individuare forme di sfruttamento lavorativo realizzate attraverso la cessione delle credenziali di accesso alle piattaforme di food delivery per l’esercizio dell’attività di ciclo-fattorino.

Oltre 1600 rider identificati, 92 cessioni illecite di account scoperte, 22 sequestri di mezzi.

Questi sono i numeri del servizio straordinario di controllo sul territorio nazionale su nuove forme di sfruttamento lavorativo nel settore della cosiddetta “Gig economy, effettuato dal comando Carabinieri per la tutela del Lavoro.

Carabinieri: nuova operazione contro il Caporalato Digitale

L’operazione ha interessato 823 lavoratori stranieri e portato all’accertamento di 23 prestazioni lavorative fornite da persone con permesso di soggiorno irregolare. Oltre 900 gli agenti impiegati.

Nel corso dei controlli eseguiti a Milano tra il luglio e l’ottobre 2022 finalizzati a verificare l’effettivo e
perdurante rispetto da parte delle piattaforme degli obblighi a loro imposti dal d.lgs. n. 81/2008 è emersa
l’esistenza di nuove forme di “caporalato digitale” attraverso l’illecita cessione di account.

Pertanto il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro ha accertato l’esistenza e lo sviluppo di numerosi episodi di cessioni di account. Queste cessioni avvenivano con l’intermediazione di manodopera tra il proprietario dei dati di account e l’effettivo prestatore di manodopera.

In sintesi:

  • gli account sarebbero registrati sulle piattaforme anche (e spesso) tramite l’utilizzo di documenti falsi
  • successivamente ad avvenuto accreditamento, risultavano ceduti al rider che materialmente effettua la prestazione previa trattenuta di una quota percentuale del guadagno giornaliero da parte del caporale.

Gli elementi raccolti, particolarmente significativi, potranno essere utili:

  • allo sviluppo di attività investigative di contrasto sull’intero territorio nazionale allo sfruttamento lavorativo dei rider
  • e a garantirne le migliori condizioni operative e di sicurezza sul lavoro.

Le dichiarazione dell’Arma e del Ministro Calderone

Abbiamo effettuato controlli in tutta Italia per tutelare i lavoratori rider dalle nuove forme di sfruttamento, note come caporalato digitale, realizzato attraverso cessioni di account per accedere alle piattaforme di food delivery dietro la corresponsione al titolare dell’account di una quota percentuale del guadagno giornaliero del lavoratore che effettua materialmente la consegna” – spiega il Generale Antonio Bandiera, comandante del comando carabinieri per la tutela del lavoro.

“Così è stata verificata la presenza del fenomeno sull’intero territorio nazionale concentrato soprattutto nel centro-Nord Italia e interessante esclusivamente lavoratori stranieri: è emerso che l’11% dei rider stranieri lavorano in cessione di account” ha concluso il Generale.

Infine grande apprezzamento per il lavoro svolto dal Comando Carabinieri presso l’Ispettorato del Lavoro da parte del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone:

Mi complimento con il Comando dei carabinieri per la Tutela del Lavoro per l’operazione che rientra nella più ampia attività di controllo e di repressione delle condotte illecite nel mondo del lavoro, soprattutto quelle che ledono la dignità delle persone perché legate a fenomeni di sfruttamento, caporalato e tratta“.

 


Fonte: articolo di Giuseppe Orefice