Cresce la lista dei beni italiani tutelati dall’UNESCO come patrimonio immateriale dell’umanità in base alla Convenzione del 2003.
Cos’è il patrimonio immateriale
Il patrimonio culturale mondiale non è costituito soltanto da un insieme di luoghi, oggetti e monumenti, ma comprende anche tutte quelle espressioni intangibili in cui si manifestano la storia e le tradizioni di un popolo. E’ fondamentale salvaguardare queste testimonianze della diversità culturale, per trasmetterle alle nuove generazioni e per incoraggiare il dialogo interculturale.
Archiviazione digitale Beni Culturali: la Digital Library e il Piano Nazionale.
L‘UNESCO ha tra i suoi obiettivi prioritari proprio l’attuazione di misure atte a favorire la trasmissione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, fra le generazioni.
Per questo nel 2003 ha adottato la Convenzione per la Salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, ratificata dall’Italia nel 2007, che prevede una serie di procedure per l’identificazione, la documentazione, la promozione, la valorizzazione e la protezione del bene culturale immateriale.
Nel testo della Convenzione, il Patrimonio Culturale Immateriale, viene definito come “le prassi, le rappresentazioni, le espressioni, le conoscenze, il know-how – come pure gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati agli stessi – che le comunità, i gruppi e in alcuni casi gli individui riconoscono in quanto parte del loro patrimonio culturale.”
Caratteristiche dei beni del patrimonio immateriale tutelati dall’UNESCO
Sono individuate cinque categorie di appartenenza per il Patrimonio Culturale Immateriale, ovvero:
- tradizioni ed espressioni orali, ivi compreso il linguaggio;
- le arti dello spettacolo;
- le consuetudini sociali, gli eventi rituali e festivi;
- le cognizioni e le prassi relative alla natura e all’universo;
- l’artigianato tradizionale.
L’elemento che voglia candidarsi ad essere iscritto nella lista dei beni tutelati, deve inoltre possedere le seguenti caratteristiche:
- essere trasmesso di generazione in generazione;
- essere costantemente ricreato dalle comunità e dai gruppi in stretta correlazione con l’ambiente circostante e con la sua storia;
- permettere alle comunità, ai gruppi nonché alle singole persone di elaborare dinamicamente il senso di appartenenza sociale e culturale;
- promuovere il rispetto per le diversità culturali e per la creatività umana;
- diffondere l’osservanza del rispetto dei diritti umani e della sostenibilità dello sviluppo di ciascun paese.
L’UNESCO ha fino ad oggi riconosciuto come Patrimonio Immateriale 584 elementi in 131 paesi del mondo.
I beni immateriali in Italia: gli ultimi riconoscimenti
Attualmente gli elementi italiani iscritti nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale sono 14.
Li elenchiamo di seguito insieme alla data di iscrizione:
- 2008 – Opera dei Pupi siciliani;
- 2008 – Canto a tenore sardo;
- 2012 – Saper fare liutaio di Cremona;
- 2013 – Dieta mediterranea, elemento “transnazionale” (comprendente anche Cipro, Croazia, Grecia, Marocco, Spagna e Portogallo);
- 2013 – Feste delle Grandi Macchine a Spalla (La Festa dei Gigli di Nola, la Varia di Palmi, la Faradda dei Candelieri di Sassari, il trasporto della Macchina di Santa Rosa a Viterbo);
- 2014 – Vite ad alberello di Pantelleria
- 2016 – Falconeria elemento transnazionale (comprendente anche Emirati Arabi, Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Ungheria, Kazakhistan, Repubblica di Corea, Mongolia, Marocco, Pakistan, Portogallo, Qatar Arabia saudita, Spagna, Repubblica Araba Siriana).
- 2017 – L’Arte del “pizzaiolo” napoletano
- 2018 – L’Arte dei muretti a secco, elemento transnazionale (comprendente anche Croazia, Cipro, Francia, Slovenia, Spagna e Svizzera)
- 2019 – Perdonanza Celestiniana
- 2019 – Alpinismo , elemento transnazionale (comprendente Italia, Francia e Svizzera)
- 2019 – Transumanza, elemento transnazionale (comprendente Italia, Austria e Grecia)
- 2020 – “L’arte delle perle di vetro”, elemento transnazionale (comprendente anche la Francia)
- 2020 – “L’arte musicale dei suonatori di corno da caccia”, elemento transnazionale (comprendente anche Belgio, Francia, Lussemburgo)
I beni immateriali iscritti all’elenco quest’anno
Dal dicembre scorso il nostro paese può vantare due nuovi beni immateriali iscritti all’elenco dell’Unesco: “L’arte musicale dei suonatori di corno da caccia dell’equipaggio della Reggia di Venaria” e “L’arte della perla di vetro”.
Il primo riguarda più precisamente “L’arte musicale dei suonatori di corno, una tecnica strumentale legata al canto, al controllo del respiro, al vibrato, alla risonanza del luogo e alla convivialità”, che coinvolge anche Francia, Belgio e Lussemburgo.
L’arte della perla di vetro è un’antica tradizione artigianale veneziana, in cui venivano impiegate soprattutto le donne, le cosiddette “perlere” o “impiraresse”, che infilavano le perle vitree, realizzate nelle fornaci da operai specializzati, per farne diversi manufatti utilizzati anche come merce di scambio nei commerci esteri.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
Davvero importatissima la traccia di questa pagina.Complimenti Sinceri e lodevoli.