benefici-pec-emissioni-co2Aruba, InfoCert e Trust Technologies sono i promotori di una nuova analisi di IDC che indaga sui benefici concreti della Posta Elettronica Certificata in Italia, misurati dal 2008 al 2019 e con proiezioni fino al 2022.


Benefici della PEC: diminuite anche le emissioni di CO2. In base agli ultimi dati diffusi da AgID, nel 2019 nel nostro Paese risultavano attive 10,8 milioni di caselle PEC e i messaggi scambiati in un anno sono stati superiori a 2 miliardi e 380 milioni. Ed entro il 2022 si prevedono oltre 15 milioni di caselle attive e più di 3 miliardi di messaggi annuali. Crescono quindi il numero di utenti ed i volumi di traffico con un sempre maggiore e più diffuso utilizzo dello strumento.

Risparmio in termini di riduzione della mobilità per spostarsi verso i luoghi fisici deputati proprio all’invio e alla ricezione della Posta tradizionale.

Dall’analisi delle oltre 40 variabili prodotte grazie alla ricerca, si stima che nel 2019 sono stati ben 253 milioni i chilometri risparmiati grazie all’utilizzo della posta elettronica Certificata, che, per fare un paragone concreto equivalgono a 1,7 volte la distanza tra la Terra e il sole.

Benefici della PEC: diminuite anche le emissioni di CO2

Il risparmio della mobilità frizionale, a sua volta, ha prodotto un risparmio conseguente nell’emissione di CO2 che si attesta sulle quasi 78.000 tonnellate di CO2 risparmiate solo fino al 2019.

Facendo una stima negli anni futuri, basata sui trend storici che hanno seguito questi indici legati alla Posta Elettronica Certificata, nel 2022, si potranno risparmiare quasi 400 milioni di chilometri con un abbattimento dell’impronta carbonica per oltre 120.000 tonnellate.

In altri termini, per tornare a paragoni concreti, entro il 2022, con il risparmio in CO2 prodotto dall’utilizzo della PEC sarebbe possibile riscaldare per 145 settimane tutte le scuole di Milano.

Numeri e stime che non possono essere trascurate in questo preciso frangente storico in cui l’ecosostenibilità delle risorse diventa un fattore determinante per il successo di processi e servizi.

Non da meno i vantaggi economici. In base alle simulazioni sul dato storico, i benefici netti complessivi della PEC si attestano su un valore medio di circa 2,2 miliardi di euro sul mercato italiano nel periodo compreso tra il 2008 e il 2019. Valore che cresce ulteriormente di 1,8 miliardi di euro nella proiezione compresa tra il 2020 e il 2022.

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Le dichiarazioni

“A nostro avviso, l’aspetto di maggior rilievo che emerge dallo studio è come il digitale abbia aperto un green market tanto per i nuovi operatori del circuito PEC quanto per gli operatori tradizionali del sistema postale, evidenziando come sia possibile mitigare efficacemente gli effetti più disruptive dell’innovazione tecnologica attraverso una coopetizione virtuosa tra gli operatori sotto la guida delle istituzioni”, sottolinea Giancarlo Vercellino, Associate Director Research & Consulting, IDC Italia.

“La PEC è un asset strategico per il Paese che ci pone all’avanguardia in Europa per i sistemi di recapito certificato. È un sistema indispensabile, sempre più diffuso ed utilizzato da professionisti, cittadini ed imprese; uno strumento ormai profondamente integrato nei processi aziendali. – ha commentato Gabriele Sposato, Direttore Marketing di ArubaLo conferma il report di IDC, che dimostra ampiamente l’impatto dei benefici ambientali ed economici della PEC sulla collettività, pur prendendo in esame solamente una parte minoritaria dei processi esistenti. Ne consegue come i benefici complessivi e reali, siano quindi molto più ampi, potenzialmente enormi. A riconferma, anche i dati interni di Aruba, secondo cui nel 2019 i principali titolari di caselle Aruba PEC sono stati proprio i soggetti che non avevano l’obbligo legale di usarla, ossia i privati (per il 43%), seguiti dalle ditte individuali (25%), dalle aziende (25%) e dai liberi professionisti (7%): indice di come sia ormai superato l’utilizzo dello strumento relativo all’adempimento per obbligo.”

“Lo studio conferma quanto la PEC sia diventato e sarà sempre di più un irrinunciabile strumento di uso quotidiano per tantissimi cittadini, professionisti e imprese”, afferma Marco Di Luzio, Chief Marketing Officer di InfoCert – Tinexta Group. “Il suo successo è determinato dalla sua semplicità d’utilizzo, dalla sicurezza dei dati trasmessi e dalla sua versatilità sia per i comuni cittadini che per le organizzazioni più complesse. Con risparmi economici e di tempo, nonché benefici ambientali che vanno a vantaggio non solo degli utilizzatori diretti ma anche del Paese nel suo insieme”.

L’approfondimento sul Magazine di Aruba è disponibile qui: http://aru.ba/beneficipec

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it