“Arte da bere – Le dimore del vino”: presentazione del progetto a Roma Si è svolta giovedì 2 Dicembre a Roma la conferenza stampa per presentare il progetto “Arte da bere – Le dimore del vino”, gestito dal comune di Valmontone con il comune di Piglio.


Giovedì scorso alle 18 presso l’enoteca regionale Vyta in Via Frattina si è svolta la conferenza stampa per la  presentazione del progetto “Arte da bere – Le dimore del vino”, realizzato dai comuni di Valmontone e Piglio, in partnership con 5 soggetti pubblici e 13 soggetti privati.
Si tratta di un importante progetto strutturato per la valorizzazione e la crescita turistica del territorio, che ha vinto un bando della Regione Lazio, ottenendo un finanziamento di 144 mila euro.

Il progetto si pone l’obiettivo di raccontare la storia del territorio attorno alla città di Roma, dai Monti Prenestini alla Ciociaria, proponendo esperienze attraverso l’enogastronomia, con particolare riferimento al vino -in questo caso il Cesanese- vitigno autoctono rappresentativo della regione.

Erano presenti all’evento il Presidente della DMO Bibere de Arte (la Destination Management Organization che si occuperà di gestire il progetto a livello operativo) Pierluigi Cianni e il direttivo, i partner del progetto, tra cui Roberto Cipresso -winemaker e scrittore- e Gino Auriuso – attore teatrale e presidente dell’Associazione culturale Artenova.

Per la rappresentanza istituzionale erano presenti l’Assessore alle attività produttive del Comune di Valmontone Giulio Pizzuti e l’Assessore alla Cultura Matteo Leone, il Sindaco di Piglio Mario Felli e la Presidente della IX Commissione Lavoro della Regione Lazio On. Eleonora Mattia.

Le dichiarazioni delle istituzioni

“Questo progetto – ha detto Pierluigi Cianni, presidente “Bibere de Arte”- parte dall’idea che Il vino è espressione di diversità e ricchezza per un territorio che va da Piglio, capitale del Cesanese, a Valmontone, due città che dedicano grandi eventi al vino (il San Lorenzo Wine Festival a Piglio e Armonie di ottobre a Valmontone) e hanno due dimore storiche da valorizzare come il Castello Colonna di Piglio e Palazzo Doria Pamphilj di Valmontone”.

L’Assessore Pizzuti si è dichiarato molto soddisfatto del lavoro svolto finora in sinergia con le istituzioni e con tutti i rappresentanti del territorio coinvolti ed è convinto che questo sarà soltanto l’inizio di un percorso che porterà grandi benefici ed aumenterà la visibilità di questi luoghi del Lazio ancora un po’ fuori dai circuiti turistici tradizionali. Ha poi preannunciato un programma ricco di eventi che si svolgeranno fino ad ottobre 2022.

Le dichiarazioni dei partner del progetto

Gino Auriuso, attore e e collaboratore attivo del progetto fin dalla stesura iniziale, ha ribadito l’importanza fondamentale di iniziative come questa, invitando il pubblico a partecipare agli spettacoli e alle manifestazioni che si svolgeranno dal mese di dicembre in poi.

E’intervenuta anche la Prof.ssa Anna Maria Giusti, ricercatrice del Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università La Sapienza, che ha posto l’accento sulla terza missione delle università, dopo l’insegnamento e la ricerca, ovvero la divulgazione dei saperi al di fuori delle mura dell’ateneo per trasferire conoscenze ad un pubblico più ampio.

Infine, il winemaker Roberto Cipresso ha parlato di comunicazione del territorio tramite la ricerca del genius loci, che passa anche attraverso l’esperienza dei sapori e degli aromi tipici di una zona e che il vino ha la capacità di evocare e rendere palpabile.

Durante la conferenza è stato presentato, inoltre, Tartufo più, il progetto lanciato nel 2019 per avvicinarsi al mondo del tartufo e conoscere i segreti di un prodotto d’eccellenza italiano e del Lazio attraverso la degustazione delle creazioni realizzate con tartufi “a km 0” dagli chef Stefano Bartolucci di Rosso Divino e Riccardo Cori e Sonia Pontecorvi di Elle et Lui.

A seguire,  il racconto delle esperienze personali di Riccardo Corsi, imprenditore e produttore di tartufi nei Monti Lepini e di Antonella Parodi, cavatrice di tartufi.

 

 

 

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it