Tra qualche giorno le imprese del Sud avranno la possibilità di fare richiesta per gli incentivi dedicati alla ricerca e allo sviluppo: ecco i dettagli.
Ad annunciarlo è il ministro Adolfo Urso, nell’ambito della “Strategia nazionale di Specializzazione intelligente” del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
L’intervento sostiene la realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale di rilevanza strategica per il sistema produttivo. La misura, attivata nell’ambito del Fondo per la crescita sostenibile (FCS), è destinata al sostegno dei progetti di imprese ammesse ai finanziamenti agevolati del FRI (Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca), accompagnati da contributi diretti alla spesa a sostegno delle attività.
L’intervento, che prevede il concorso di Cassa depositi e prestiti e delle banche finanziatrici convenzionate aderenti all’Associazione bancaria italiana, è disciplinato dal decreto 14 settembre 2023 del Ministro delle imprese e del made in Italy.
Dal 10 settembre parte la piattaforma per gli incentivi di ricerca e sviluppo alle imprese del Sud
Al via lo dunque sportello online per l’accesso agli incentivi destinati ai progetti di ricerca e sviluppo sperimentale delle imprese localizzate nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Possono partecipare le imprese di qualsiasi dimensione con almeno due bilanci approvati al momento della presentazione della domanda di agevolazioni, che esercitano attività industriali, agroindustriali, artigiane, di servizi all’industria e i Centri di ricerca, che presentano progetti singolarmente o in forma congiunta.
Dalle ore 10.00 del 10 settembre 2024, le aziende potranno presentare, anche in forma congiunta, le domande di agevolazione per i progetti riguardanti attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, d’importo compreso tra 3 e 20 milioni di euro.
Le istanze per l’accesso agli incentivi possono essere precompilate già da ieri, 2 settembre, tramite lo sportello online di Mediocredito Centrale, gestore della misura per conto del Ministero.
L’intervento, attivato nell’ambito del Fondo per la crescita sostenibile, ha uno stanziamento di oltre 470 milioni di euro, di cui:
- 328 milioni per la concessione di finanziamenti agevolati
- e 145 milioni per i contributi diretti alla spesa.
Interventi finanziati
L’intervento sostiene progetti di ricerca e sviluppo coerenti con le aree tematiche della SNSI, con particolare riguardo allo sviluppo delle seguenti specifiche tecnologie abilitanti fondamentali:
- materiali avanzati e nanotecnologia;
- fotonica e micro/nano elettronica;
- sistemi avanzati di produzione;
- tecnologie delle scienze della vita;
- intelligenza artificiale;
- connessione e sicurezza digitale.
Le attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale devono essere finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti.
I progetti ammissibili inoltre devono:
- essere realizzati nell’ambito di una o più unità locali ubicate nei territori delle Regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia);
- prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 3 milioni e non superiori a 20 milioni di euro;
- avere una durata non inferiore a 12 mesi e non superiore a 36 mesi;
- essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazioni.
Agevolazioni previste
Contributi alla spesa, per una percentuale massima delle spese e dei costi ammissibili di progetto:
- pari al 30 per cento per le piccole imprese;
- pari al 25 per cento per le medie imprese;
- pari al 15 per cento per le grandi imprese, non rientranti nella definizione di PMI;
- pari al 10 per cento quale maggiorazione, spettante, spettante nel rispetto delle condizioni stabilite dal paragrafo 6 dell’articolo 25 del regolamento n. 651/2014 in relazione ai progetti realizzati nelle regioni del Mezzogiorno (regioni meno sviluppate, ricadenti nelle aree dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera a) del TFUE), a quelli che prevedono partenariati con piccole e medie imprese, ovvero condizioni per l’ampia diffusione dei risultati o l’accesso agli stessi a prezzo di mercato e condizioni non esclusive e non discriminatorie.
Si prevodono inoltre finanziamenti agevolati di Cassa depositi e prestiti a valere sulle risorse del FRI, per una percentuale nominale delle spese e dei costi ammissibili pari al 50 per cento. In caso di accesso da parte delle piccole e medie imprese alla maggiorazione del contributo alla spesa del 10 per cento, il finanziamento agevolato è concedibile in misura pari al 40 per cento delle spese e dei costi ammissibili.
Al finanziamento agevolato è associato un finanziamento bancario, di importo non inferiore al 20 per cento delle spese e dei costi ammissibili. Ai fini dell’accesso alle agevolazioni, le imprese devono ricevere una positiva valutazione creditizia da parte di una banca finanziatrice aderente al convenzionamento tra Ministero, Associazione bancaria italiana e Cdp. L’elenco delle banche finanziatrici aderenti viene pubblicato sul sito della Cassa depositi e prestiti, e tenuto costantemente aggiornato.