Il 26 febbraio 2014 il Parlamento europeo ha approvato un pacchetto di investimenti di 1 miliardo di euro per sostenere progetti digitali paneuropei e reti a banda larga ad alta velocità. I membri del Parlamento europeo hanno votato per sostenere la parte digitale del “Connecting Europe Facility” (CEF Digital) proposto dalla Commissione europea nel 2011.
L’Agenzia per l’Italia Digitale partecipa direttamente alla gestione del CEF Digital nell’ambito del “CEF Telecom Expert Group” istituito dalla Commissione europea.
Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea e responsabile della Digital Agenda for Europe, ha dichiarato: “Le infrastrutture digitali sono importanti per l’intera economia. Quindi questo voto non riguarda solo le telecomunicazioni e Internet, ma tutto ciò che serve per competere e per fornire servizi pubblici in ogni settore. Dando priorità a servizi che rappresentano “mattoni” riusabili in ogni campo, come l’eID, la firma elettronica, la fattura elettronica e la traduzione automatica, il CEF Digital costruirà gradualmente un ecosistema digitale a sostegno di un vero mercato interno digitale, senza barriere digitali.”
Contesto
Nell’ottobre 2011 la Commissione propose il piano “Connecting Europe Facility” (CEF) a sostegno dei trasporti, dell’energia e delle infrastrutture digitali nell’ambito del quadro finanziario pluriennale 2014-2020. Il CEF comprendeva un budget di 9,2 miliardi di euro per il CEF Digital, 7 dei quali previsti per sostenere gli investimenti in banda larga ad alta velocità, mentre 2,2 miliardi per costruire infrastrutture di servizi digitali di interesse pubblico. Al Consiglio europeo di febbraio 2013, i finanziamenti disponibili per il CEF Digital furono ridotti a 1 miliardo, spingendo la Commissione a riorientare radicalmente il piano. Secondo la nuova proposta, ben l’85% dei finanziamenti coprirà i servizi digitali (infrastrutture, piattaforme pan-europee e servizi pubblici transfrontalieri di eProcurement, eHealth, Open Data e altro) mentre il 15% sosterrà progetti banda larga dei quali almeno un terzo dovrà puntare a velocità di almeno 100 Mb/s.
FONTE: Agid – Agenzia per l’Italia Digitale