E’ stato aperto il 5 aprile il secondo bando relativo ad INTERREG EUROPE, il programma di cooperazione territoriale, finanziato dal FESR, volto a migliorare l’attuazione di politiche e programmi di sviluppo regionale promuovendo scambi di esperienze e di “policy learning” fra attori di rilevanza regionale.
La Call intende fornire sostegno a progetti di cooperazione interregionale inerenti i seguenti Assi prioritari e relativi obiettivi specifici del programma (nell’ambito di ciascun Asse le proposte dovranno riguardare uno degli obiettivi specifici indicati):
1) Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione
1.1 Migliorare l’attuazione delle politiche e dei programmi di sviluppo regionale – in particolare dei programmi dell’Obiettivo Investimento per la Crescita e Occupazione e, se del caso, dei programmi di CTE – nel settore dell’infrastruttura e delle capacità di ricerca e innovazione, soprattutto nel quadro delle strategie di smart specialisation
1.2 Migliorare l’attuazione delle politiche e dei programmi di sviluppo regionale – in particolare dei programmi dell’Obiettivo Investimento per la Crescita e Occupazione e, se del caso, dei programmi di CTE – che supportano le catene d’innovazione regionali nelle aree di smart specialisation
2) Migliorare la competitività delle PMI
2.1 Migliorare l’attuazione delle politiche e dei programmi di sviluppo regionale – in particolare dei programmi dell’Obiettivo Investimento per la Crescita e Occupazione e, se del caso, dei programmi di CTE – attraverso il sostegno delle PMI in tutte le fasi del ciclo produttivo, al fine di stimolarne la crescita e l’impegno nell’innovazione
3) Sostenere la transizione a un’economia a basse emissioni di carbonio
3.1 Migliorare l’attuazione delle politiche e dei programmi di sviluppo regionale – in particolare dei programmi dell’Obiettivo Investimento per la Crescita e Occupazione e, se del caso, dei programmi di CTE – indirizzandoli verso la transizione a un’economia a basse emissioni di carbonio, specie nel quadro delle strategie di smart specialisation
4) Preservare e tutelare l’ambiente e promuovere un uso efficiente delle risorse.
4.1 Migliorare l’attuazione delle politiche e dei programmi di sviluppo regionale – in particolare dei programmi dell’Obiettivo Investimento per la Crescita e Occupazione e, se del caso, dei programmi di CTE – nei settori della protezione e dello sviluppo del patrimonio naturale e culturale
4.2 Migliorare l’attuazione delle politiche e dei programmi di sviluppo regionale – in particolare dei programmi dell’obiettivo Investimento per la Crescita e Occupazione e, se del caso, dei programmi di CTE – mirati ad accrescere l’uso efficiente delle risorse, la crescita verde, l’eco-innovazione e la gestione delle performance ambientali.
In ciascun progetto almeno il 50% dei policy instrument considerati devono essere programmi dei Fondi strutturali.
Sono incoraggiati:
– progetti relativi agli Assi sui quali si sono avuti meno progetti finanziati a seguito del primo bando del programma, in particolare l’Asse 4 (sul primo bando sono stati finanziati soprattutto progetti relativi agli Assi 1 e 2).
– Nell’ambito degli Assi 1 e 2, progetti che cercano di andare oltre il miglioramento di policy instrument per realizzare sinergie interregionali tra settori economici delle regioni partecipanti. In particolare, progetti che portano a partenariati europei strategici di cluster per gli investimenti di smart specialisation
– progetti che coinvolgono istituzioni che non hanno partecipato al primo bando.
Il bando è aperto ad autorità pubbliche a livello nazionale, regionale e locale, enti di diritto pubblico (es. agenzie di sviluppo regionale, organizzazioni di sostegno alle imprese, università) e enti privati non-profit aventi sede in uno dei 28 Stati membri UE, in Norvegia e in Svizzera.
I progetti devono essere realizzati da una partnership di almeno 3 organismi provenienti da 3 diversi Paesi ammissibili, di cui almeno 2 provenienti da Stati membri UE(gli enti privati non-profit e gli organismi provenienti dalla Svizzera non possono essere lead partner di progetto).
Il partenariato deve coinvolgere le autorità responsabili del policy instrument oggetto della proposta progettuale.
Il cofinanziamento FESR potrà coprire il 75% o l’85% dei costi ammissibili del progetto a seconda dello status dei partner coinvolti: se trattasi di autorità pubbliche o enti di diritto pubblico la copertura è all’85%, se enti privati non-profit al 75%. Inoltre, per i partner pubblici italiani è stabilito che il restante 15% di cofinanziamento sia a carico del Fondo di rotazione nazionale (Delibera CIPE n.10 del 28 gennaio 2015). Il contributo FESR è destinato a coprire unicamente i partner UE, i partner provenienti dalla Svizzera e dalla Norvegia non potranno beneficiare dei fondi FESR ma potranno essere coperti dalle rispettive risorse nazionali.
Il termine per la presentazione dei progetti è il 13 maggio 2016, ore 12 (ora di Parigi). Le candidature devono essere presentate in inglese, utilizzando l’apposito sistema online (www.iOLF.eu)