Il Ministero dell’Interno, attraverso il DAIT (Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali), ha ufficializzato l’elenco dei beneficiari dei contributi spettanti ai comuni per la loro partecipazione alle attività di accertamento fiscale e contributivo.


La decisione è stata presa con decreto dirigenziale del 23 settembre 2024 e riguarda l’assegnazione dei fondi previsti per l’anno 2024.

Questi contributi rappresentano un incentivo per i comuni a collaborare attivamente nelle operazioni di accertamento fiscale e contributivo, fondamentali per il miglioramento della gestione delle finanze locali e nazionali.

I comuni che riceveranno gli incentivi

Il prospetto allegato al decreto dirigenziale del 23 settembre 2024 include un elenco esaustivo dei comuni che riceveranno il contributo per la loro partecipazione alle attività di accertamento fiscale e contributivo per l’anno 2023.

Gli importi attribuiti a ciascun comune non sono casuali, ma vengono calcolati seguendo precise regole stabilite dal Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia. Questi criteri sono regolamentati dall’articolo 1, comma 3, del Decreto Ministeriale del 23 marzo 2011, che stabilisce le modalità con cui vengono determinati i contributi per la partecipazione dei comuni alle operazioni di accertamento fiscale. In base a queste norme, gli importi vengono assegnati tenendo conto di vari fattori, tra cui la dimensione demografica del comune, il suo coinvolgimento nelle attività di accertamento fiscale e la sua performance complessiva in termini di collaborazione con l’amministrazione fiscale.

Sospensione dei pagamenti

Tra i comuni elencati, alcuni risultano temporaneamente esclusi dall’erogazione dei fondi a causa di irregolarità amministrative.

Documenti contabili da inviare alla BDAP

Questa sospensione è dovuta alla mancata trasmissione di specifici documenti contabili alla Banca Dati delle Pubbliche Amministrazioni (BDAP), come previsto dal decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 12 maggio 2016.

I principali documenti contabili previsti dal decreto sono:

  • Bilanci di previsione: si tratta del documento che espone le entrate e le uscite previste per l’anno finanziario in corso. Deve essere trasmesso affinché il Ministero possa valutare la pianificazione economica degli enti e verificare che rispettino i vincoli di bilancio stabiliti dalle leggi nazionali.
  • Rendiconti di gestione: riepiloga l’effettivo utilizzo delle risorse da parte degli enti locali, confrontando le previsioni fatte nei bilanci con i dati reali di entrate e spese. Serve a verificare la corretta gestione delle risorse finanziarie da parte dei comuni.
  • Piani dei conti integrati: fornisce una visione dettagliata delle entrate e delle spese suddivise per natura economica e funzione, permettendo un controllo più accurato della gestione finanziaria dell’ente.
  • Dati relativi agli impegni e ai pagamenti:  includono i dati sugli impegni di spesa presi dagli enti locali e i relativi pagamenti effettuati, per monitorare in modo più puntuale la spesa pubblica.
  • Documenti riguardanti il patrimonio e la situazione finanziaria:  informazioni sulla consistenza del patrimonio dell’ente e sulla situazione finanziaria complessiva, necessarie per garantire una visione completa dello stato di salute finanziaria degli enti locali.
  • Note integrative: accompagnano i bilanci e rendiconti, spiegando dettagliatamente le voci inserite e fornendo ulteriori informazioni qualitative sul bilancio e sulla gestione economica dell’ente.

La mancata trasmissione di questi documenti comporta la sospensione di contributi statali come previsto anche dall’l’articolo 161, comma 3, del decreto legislativo n. 267 del 18 agosto 2000.

Questionario SOSE

Anche i comuni che non hanno completato l’invio del questionario SOSE si vedono sospendere il contributo. Si tratta di una procedura fondamentale per la rilevazione di dati economico-finanziari che riguarda gli enti locali, inclusi i comuni. Il questionario è gestito dalla SOSE (Soluzioni per il Sistema Economico S.p.A.), una società partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dalla Banca d’Italia, incaricata di fornire supporto tecnico e analitico per il miglioramento del sistema tributario e fiscale.

Questi dati servono acalcolare i fabbisogni standard e le capacità fiscali di ciascun ente, indicatori fondamentali per determinare il livello ottimale di risorse necessario per fornire servizi pubblici essenziali (ad esempio istruzione, trasporti, sanità locale, ecc.) e per calcolare la loro effettiva capacità di generare entrate tributarie proprie.

L’invio del questionario SOSE è richiesto dal decreto legislativo n. 216/2010, che prevede un sistema di perequazione finanziaria tra gli enti locali. La compilazione corretta del questionario è quindi un adempimento obbligatorio per rispettare la normativa fiscale e assicurarsi che l’ente locale sia in regola.

Anche in questo caso se un comune non invia il questionario SOSE, rischia di vedersi sospesi i contributi statali previsti.

Scadenza per la regolarizzazione

Nonostante siano ancora inclusi nell’elenco, questi enti non potranno accedere ai fondi finché non regolarizzeranno la propria posizione. Il Ministero dell’Interno, in collaborazione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha previsto che una volta risolte le criticità entro il 30 novembre 2024, questi enti riceveranno i fondi prima della chiusura della contabilità dell’esercizio finanziario in corso.

Contributi ai comuni per partecipazione accertamento fiscale: l’elenco completo dei beneficiari

Qui il documento completo.