Rischia di slittare ancora una volta il bando di concorso per l’assunzione dei dirigenti scolastici. Il disegno di legge sulla buona scuola all’esame della Commissione Cultura della Camera dei Deputati prevede, all’articolo 21, infatti l’attribuzione al Governo di un’apposita delega da esercitare entro 18 mesi con la quale regolare il processo di assunzione e formazione dei futuri presidi.
Nello specifico i dirigenti dovranno essere assunti attraverso l’indizione di concorsi pubblici nazionali, per titoli ed esami e per la selezione dei candidati si richiederà, inoltre, il possesso oltre che delle necessarie competenze didattiche anche di competenze manageriali ed organizzative adeguate alle nuove funzioni. Una delega praticamente in bianco che, se non sufficientemente delineata, renderà ancora piu’ incerto il percorso per l’accesso alla qualifica dirigenziale.
Attualmente infatti l’art. 17 del D.L. 104/2013 (L. 128/2013) e il recente decreto legge 58/2014 hanno previsto un corso-concorso selettivo di formazione bandito annualmente dalla Scuola nazionale dell’amministrazione per tutti i posti vacanti al quale può partecipare il personale docente ed educativo delle istituzioni scolastiche ed educative statali che sia in possesso del diploma di laurea magistrale, ovvero di laurea conseguita in base al previgente ordinamento, e abbia maturato dopo la nomina in ruolo un periodo di servizio effettivo di almeno 5 anni. Il primo bando del corso-concorso, al quale può essere ammesso un numero di candidati fino al 20% superiore a quello dei posti vacanti, doveva essere pubblicato entro il 31 dicembre 2014 ma per via dei diversi problemi applicativi (ad iniziare dal destino dei dirigenti precari e dalla necessità di adottare prima un regolamento attuativo) ad oggi non risulta ancora adottato.
L’incertezza legata all’appovazione del disegno di legge sulla buona scuola rischia quindi di rimettere in discussione le modalità e i requisiti per la partecipazione allo stesso concorso. La Delega in bianco di cui all’articolo 21 infatti non chiarisce se si intenda sostituire la previsione di un corso-concorso nazionale con la previsione di un concorso nazionale (con nuove regole), ovvero se, ferma restando la disciplina vigente, si intenda sostituire al regolamento per la definizione delle modalità di svolgimento della procedura un decreto legislativo.
In ogni caso sembra quindi inevitabile una ulteriore dilatazione della pubblicazione del bando di concorso al prossimo autunno (con la conseguenza che i vincitori saranno assunti non prima dell’anno scolastico 2017/2018). Quanto basta per suscitare diversi malumori in una categoria che vede crescere le responsabilità con lo stesso ddl sulla buona scuola ma che è stata esclusa dal ruolo unico sulla dirigenza pubblica nel disegno di legge delega di Riforma della Pubblica Amministrazione senza che le fosse assegnata alcuna altra collocazione.
Nodi che quindi dovranno essere necessariamente sciolti nei prossimi giorni in Commissione Cultura alla Camera. Tra questi si segnala anche il deposito di diversi emendamenti per chiedere la stabilizzazione dei dirigenti a tempo determinato, i cosiddetti incaricati che, anche dopo 12 anni di servizio, senza demerito e senza alcuna valutazione negativa, secondo la legge attuale dovranno superare un concorso per essere dichiarati idonei alla funzione dirigenziale.