Quanto tempo trascorriamo scrollando passivamente i feed dei social o giocherellando con le app dello smartphone? Togliendo le attività di studio e lavoro, a quanto ammonta davvero il tempo “perso” a riempire la noia con l’intrattenimento offerto dal web e dagli smartphone? Non è facile rispondere a questa domanda e non tutti ne hanno piena consapevolezza.

Interessante, a tal riguardo, è quanto è emerso dall’indagine degli esperti di ExpressVPN, ovvero una consapevolezza importante, da parte di giovani e meno giovani, circa la necessità di dover limitare il tempo trascorso online. Questo sentimento si è fatto strada a causa degli effetti negativi derivanti da una sovraesposizione digitale, ovvero stress, problemi di autostima, ansia, depressione, insonnia e molto altro.

Presso l’intimità delle persone, quindi, si è concretizzato il bisogno di ridurre il tempo dedicato alla vita offline, applicando, cioè, il minimalismo digitale. Oggi il tempo va gestito con cura, quindi le ore trascorse online sono ammesse solo quando valorizzano la nostra vita, apportando un miglioramento.

L’Impatto dell’Iperconnessione: un fenomeno di portata globale

Negli ultimi anni, il nostro rapporto con la tecnologia e i social media è cambiato drasticamente: l’utente medio, infatti, trascorre circa 6 ore e 40 minuti online ogni giorno, di cui ben 2 ore e 23 minuti sono dedicate ai social media​.

Il dato proviene dal report di We Are Social del 2024 e solleva sempre più preoccupazioni riguardo all’effetto che un’eccessiva esposizione digitale può avere sul benessere psicologico delle persone. Diverse ricerche hanno infatti associato il tempo prolungato passato online con sintomi di stress, ansia e problemi di autostima, specialmente tra i giovani​

Le persone, quindi, sono sempre più consapevoli della necessità di limitare il tempo trascorso online, perché hanno iniziato a sperimentare sulla propria pelle, o su quella dei loro cari, gli effetti della sovraesposizione. Questo sentimento nasce dalla crescente percezione dai principali effetti dell’iperconnessione costante, tra cui spiccano disagi nel sonno, nella gestione delle relazioni e disturbi dell’umore.

Vivere il web con il giusto distacco

Sebbene la consapevolezza stia aumentando, i dati mostrano che l’uso dei social media continua a crescere. In Italia, ad esempio, gli utenti passano mediamente 6 ore al giorno online, con una percentuale rilevante di questo tempo dedicata ai social network. Stando ad alcune ricerche del 2023, si legge che dell’intero tempo online, quasi due ore vengono trascorse sui social.

Stare sui social, però, non significa solo intrattenersi. Sebbene un 38,5% di intervistati abbia ammesso che li utilizza per riempire il tempo libero, tanti altri li usano per restare informati (48%) o per mantenere i contatti sociali (45%).

Questo dimostra che tendiamo ad instaurare una relazione ambigua con la tecnologia: se da un lato ci offre un potente strumento di informazione e connessione, dall’altro crea terreno fertile per sviluppare una sorta di dipendenza.

Chi sono i più connessi? I dati per fasce d’età

L’analisi dei dati sulle fasce d’età mostra chiaramente che i giovani adulti, soprattutto tra i 16 e i 24 anni, sono i più connessi online. Secondo le ricerche del Digital 2024 Report di We Are Social e Hootsuite, questa fascia trascorre in media quasi 3 ore al giorno su TikTok e Instagram, le più utilizzate in assoluto. Le donne in questa fascia tendono a passare più tempo sui social rispetto agli uomini, con una media giornaliera di circa 3 ore. All’estremo opposto, gli uomini più anziani (55-64 anni) trascorrono solo 1 ora e 30 minuti al giorno sulle stesse medesime piattaforme. Questo evidenzia un chiaro divario generazionale nell’uso dei social media, con i giovani più immersi nelle attività online e i più anziani che preferiscono un uso moderato (anche se crescente) del web​.

Nella fascia tra i 35 e i 50 anni, invece, l’utilizzo dei social media e di Internet è comunque alto, ma più bilanciato. Questa fascia d’età, composta principalmente da genitori e professionisti, utilizza il web per circa 6 ore al giorno, ma tende a concentrarsi su piattaforme come Facebook e LinkedIn, che sono viste come strumenti utili per mantenere relazioni personali e professionali. Secondo Target Internet, molte persone di questa fascia utilizzano i social per scopi pratici come il networking professionale o la ricerca di informazioni​.

Infine, tra i 55 e i 64 anni, si sta verificando una crescita costante nell’uso delle piattaforme digitali. Facebook rimane il social media dominante tra gli utenti più anziani, con una grande parte della popolazione over 55 che lo utilizza per mantenere le relazioni sociali e per informarsi.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it - Δ