Rendere più sicura la propria abitazione è un’esigenza che accomuna tantissimi italiani, i dati relativi ai furti domestici nel nostro Paese, d’altronde, sono tutt’altro che confortanti, soprattutto in determinate province, di conseguenza può senz’altro essere un’ottima idea quella di usufruire del Bonus Sicurezza 2024.

In quest’articolo andremo a scoprire quest’opportunità: in che cosa consiste, per quali interventi è valida, chi ne può usufruire e quant’altro sia utile.

Quali sono gli interventi agevolabili

Partiamo con la domanda fondamentale: che tipo di interventi possono essere coperti dal Bonus Sicurezza 2024?

Come si può intuire dal nome quest’incentivo copre una vasta gamma di interventi accomunati dall’obiettivo di rendere l’abitazione più sicura, scongiurando l’eventualità che, nell’immobile, possano essere compiuti degli atti illeciti.

L’incentivo può dunque coprire l’installazione di cancellate, recinzioni murarie, grate di sicurezza in corrispondenza di finestre e portefinestre, e anche di porte blindate, a prescindere dal fatto che si tratti di porte blindate per interni, tipiche degli appartamenti condominiali, o di modelli di porta blindata per esterni, come quelli proposti da Ariete Porte Blindate e dedicati a villette, abitazioni indipendenti ed immobili analoghi.

Ancora, l’incentivo può riguardare l’acquisto o la sostituzione di lucchetti, serrature, catenacci ed articoli simili, l’installazione di saracinesche, tapparelle metalliche, vetri antisfondamento, casseforti a muro, senza trascurare le soluzioni tecnologiche, dunque l’installazione di fotocamere o cineprese collegate a centri di vigilanza o di sistemi antifurto e relative centraline.

Le modalità tramite cui è possibile rendere più sicura un’abitazione, dunque, sono svariate, si può dunque cogliere quest’incentivo statale per effettuare quelle reputate più utili all’immobile in questione.

Quali sono i soggetti che ne possono usufruire

A poter usufruire del Bonus Sicurezza 2024 non sono soltanto i proprietari delle abitazioni da riqualificare tramite gli interventi menzionati.

L’incentivo, infatti, può essere fruito anche da altri soggetti quali nudi proprietari, titolari di diritti reali di godimento (uso, usufrutto, abitazione o superficie), inquilini, comodatari, soci di cooperative divise e indivise, soci di società semplici, imprenditori individuali (per immobili non rientranti tra quelli strumentali o merce).

A beneficiare della detrazione possono inoltre essere, a condizione di sostenere le spese ed essere intestatari di bonifici e fatture, familiari conviventi del possessore o del detentore del bene immobiliare (coniugi, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado), componenti di unioni civili, coniugi separati assegnatari di immobile intestato ad altro coniuge, conviventi more uxorio.

In che cosa consiste l’incentivo

Il Bonus Sicurezza 2024 prevede la possibilità di usufruire di una detrazione IRPEF del 50% sulle spese sostenute, entro un massimale di 96.000 euro.

La detrazione viene riconosciuta a rate, per un periodo di 10 anni, ovvero in 10 quote annuali, e come previsto anche per altri bonus edilizi non è fruibile tramite sconto in fattura o cessione del credito.

Il termine per usufruire dell’odierno Bonus Sicurezza, salvo eventuali proroghe, è il 31 dicembre 2024.

È interessante rilevare come le condizioni previste siano le medesime di un altro incentivo fiscale molto noto, il Bonus Ristrutturazioni, ma a differenza di quest’ultimo, il Bonus Sicurezza 2024 è completamente indipendente.

Per usufruire di quest’incentivo, dunque, non sono necessarie spese propedeutiche: gli interventi precedentemente menzionati, dunque, costituiscono di per sé condizione sufficiente per poter cogliere l’incentivo.

Come ottenere il bonus

Il Bonus Sicurezza 2024 può essere ottenuto in fase di dichiarazione dei redditi tramite la presentazione del modello 730 o del modello Redditi PF (ex Unico).

È ovviamente necessario che le spese siano documentate, facendo ricorso a metodi di pagamento tracciabili; se si opta per il pagamento tramite canale bancario, è necessario eseguire un “bonifico parlante”, ovvero indicare nella relativa causale, le informazioni sul soggetto che sostiene la spesa, il relativo codice fiscale, la partita IVA del beneficiario, numero e data della fattura e importo totale.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it - Δ