La nuova direttiva europea sulla valutazione d’impatto ambientale (VIA) entrata in vigore il 15 maggio scorso, oltre ad assicurare una migliore protezione ambientale, semplificherà di molto le regole amministrative già esistenti, in linea con l’orientamento verso una smart regulation della Commissione Europea. La precedente Direttiva nota come Direttiva 2011/92/EU, risulta essere applicata ad una vasta gamma di progetti pubblici e privati e sin dalla primissima entrata in vigore, che risale a circa venticinque anni fa, è stata già sottoposta a tre emendamenti. Con le ultime modifiche si vuole concentrare maggiormente l’attenzione sui rischi e le sfide emerse nel corso degli ultimi anni, come efficienza delle risorse, cambiamenti climatici e prevenzione dei disastri. Tra le principali novità introdotte: obbligo degli Stati Membri di semplificare le varie procedure di valutazione ambientale, fissati diversi termini di tempo a seconda dei differenti stadi di valutazione ambientale, semplificazione della procedura d’esame per stabilire la necessità o meno di una valutazione d’impatto ambientale, rapporti più chiari e comprensibili per il pubblico, obbligo da parte degli sviluppatori di intraprendere i passi necessari per evitare, prevenire o ridurre gli effetti negativi laddove i progetti comportino delle conseguenze importanti sull’ambiente. Gli Stati Membri dovranno recepire le nuove regole al più tardi entro il 2017 e dovranno anche comunicare alla Commissione la legislazione nazionale adottata per ottemperare alla nuova Direttiva.
FONTE: Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale)