Migliora nel 2013 la possibilità di accesso delle famiglie italiane all’acquisto di
un’abitazione, ma continua il calo delle compravendite che, con 407mila unità
immobiliari scambiate, fa registrare un -9,2% rispetto all’anno precedente.
Sono solo alcuni dei dati contenuti nel Rapporto Immobiliare 2014, lo studio annuale
sul mercato delle abitazioni presentato oggi a Roma, frutto della collaborazione fra
l’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate (Omi) e
l’Associazione Bancaria Italiana (Abi). I temi del convegno, presieduto dal Vice
Direttore dell’Agenzia, Gabriella Alemanno, e dal Direttore generale dell’Abi, Giovanni
Sabatini, sono stati discussi e analizzati da Gianni Guerrieri, Direttore centrale Omi, e
da Gianfranco Torriero, Direttore centrale Abi. Sono seguiti gli interventi di Roberto
Monducci, Responsabile del Dipartimento per i Conti Nazionali e le Statistiche
Economiche Istat, e di Mario Breglia, Presidente di Scenari Immobiliari, che hanno
fornito ulteriori contributi al mosaico del mercato italiano.
L’indice di accessibilità e le famiglie – L’indice, elaborato dall’Ufficio Studi Abi
secondo le prassi metodologiche di matrice anglosassone, sintetizza l’analisi dei vari
fattori che influenzano la possibilità per le famiglie di comprare casa indebitandosi e ne
descrive l’andamento (reddito disponibile, prezzi delle case, andamento, tassi di
interesse sui mutui). Nel 2013 l’indice registra un significativo miglioramento che lo
riporta in linea con i valori pre-crisi superando le difficoltà registrate in seguito alla crisi
dei debiti sovrani. L’andamento è principalmente dovuto a un miglioramento del prezzo
relativo delle case rispetto al reddito disponibile, più precisamente alla diminuzione del
prezzo delle case; al miglioramento contribuisce l’andamento dei tassi di interesse sui
mutui. Il miglioramento delle condizioni di accesso all’acquisto di una abitazione ha
riguardato non solo il totale delle famiglie ma anche segmenti di famiglie che
continuano a presentare, comunque, particolari fragilità rispetto al tema dell’acquisto di
una abitazione: quelle delle famiglie di giovani e quelle che abitano nei grandi centri
urbani. In termini distributivi, la quota di famiglie che dispone di un reddito sufficiente
a coprire almeno il 30% del costo annuo del mutuo per l’acquisto di una casa è, infatti,
di poco superiore al 50%, valore in buon recupero rispetto a 5 anni prima. Il
miglioramento dell’indice di accessibilità trova riscontro anche nella ripresa del mercato
dei mutui. Nei primi tre mesi del 2014 le nuove erogazioni (riferite a un campione,
altamente rappresentativo, di 88 banche) hanno registrato un incremento superiore al
20% rispetto allo stesso periodo del 2013.
Il panorama immobiliare del 2013 – Il volume complessivo delle abitazioni
compravendute nel 2013 è pari a 406.928 unità rispetto alle 448.364 del 2012 (-9,2%).
Il calo, che nel corso dell’anno ha subito anche un lieve rallentamento, ha riguardato 2
maggiormente le aree del Centro (-10,3%) e delle Isole (-10,8%). Seguono il Sud
(-9,8%), il Nord Ovest (-8,8%) e il Nord Est (-7,5%). Nel 2013, in tutti i Comuni le
perdite più elevate si sono registrate nelle compravendite di abitazioni “monolocali”
(-10,5%) e “piccole” (-9%). Unica eccezione il rialzo del 5,6% per le abitazioni ‘medio
piccole’ nei capoluoghi del Nord Est. In generale, la tipologia abitativa più venduta è
stata la “media”.
Il mattone nelle grandi città e loro province – Nelle maggiori città per numero di
abitanti, le compravendite di case nel 2013 sono complessivamente diminuite del 5,5%.
Napoli (-15,2%) e Genova (-10,3%) mostrano le flessioni più marcate, mentre Roma
segue con una discesa del 7,3%. Segnali positivi invece per Milano, che risale del 3,4%
e, in maniera più contenuta, Bologna con l’1,5%. Nei Comuni delle province delle
grandi città la flessione nella compravendita di case risulta più elevata (-10,6%). I cali
maggiori si registrano a Roma (-13,8%) e a Milano (-11,1%); Torino e Genova seguono
ex aequo (-10,2%). Chiudono la serie, con il calo minore, i Comuni della provincia di
Bologna (-5,7%).
Scarica il rapporto: rapporto immobiliare 2014
FONTE: Agenzia delle entrate