Abi punta il dito contro il raddoppio della tassazione sulla rivalutazione delle quote di Bankitalia nei bilanci degli istituti di credito, introdotta dal Def del governo Renzi. «In questo modo si sottraggono ulteriori fondi alle banche distraendo fondi che potrebbero servire per fare credito»
Secondo l’Osservatorio credito di Confcommercio, fra le imprese del terziario che si sono rivolte al sistema bancario per ottenere credito, il 23,8% lo ha ottenuto con un ammontare pari o superiore rispetto a quello richiesto, il 27,2% lo ha ottenuto, ma con un ammontare inferiore rispetto a quello richiesto, il 25,1% ha visto rifiutata la propria domanda di credito il 10,4% è in attesa di conoscere l’esito della propria richiesta e non è intenzionato a ripresentarla nel prossimo trimestre e il 13,5% è in attesa di conoscere l’esito della propria richiesta ed ha dichiarato di essere intenzionato a formalizzare istanza di credito alle banche nel prossimo trimestre.
Rispetto al trimestre precedente, diminuisce la percentuale delle imprese che ottengono il credito con un ammontare pari o superiore rispetto alla richiesta (il 23,8%, contro il 26,0% del terzo trimestre). Moltiplicando questa frazione di richieste accolte per la quota delle richiedenti si ottiene il tasso effettivo di finanziamento delle imprese del terziario di mercato, sceso al 2,6%, il livello più basso mai raggiunto dall’inizio di questa rilevazione. In pratica, su 1.000 imprese ne vengono finanziate appena 26.
Aumenta invece rispetto al trimestre precedente la cosiddetta “area di irrigidimento” rappresentata dalla somma della percentuale delle imprese che si sono viste accordare un credito inferiore rispetto a quello richiesto e della percentuale di aziende che non se lo sono viste accordare. L’area di irrigidimento risulta aver colpito nei mesi di ottobre, novembre e dicembre del 2013, il 52,3% delle imprese contro il 49,1% nel trimestre precedente.
Nell’ambito del 10,8% delle imprese del terziario che si sono rivolte al sistema bancario per ottenere credito, il 96% lo ha fatto per esigenze di liquidità o cassa o per ristrutturare debiti esistenti, mentre il 4,0% per effettuare investimenti.
A livello geografico, il Mezzogiorno resta l’area con le maggiori difficoltà con una quota di imprese che si sono viste negare, in tutto o in parte, il credito richiesto, pari all’81% e una percentuale di appena il 12,5% di imprese che hanno ricevuto il credito con un ammontare pari o superiore a quello richiesto.
Migliora leggermente il giudizio delle imprese del terziario circa l’andamento dei tassi di interesse mentre peggiorano, rispetto a quanto registrato nel trimestre precedente, i giudizi circa le altre condizioni applicate dalle banche e cioè costi dell’istruttoria, durata del credito, garanzie richieste, costo dei servizi bancari.
L’Osservatorio Credito Confcommercio conferma i risultati delle rilevazioni di Banca d’Italia che, tra settembre 2012 e settembre 2013, registrano una riduzione del finanziamento bancario ai settori produttivi e alle famiglie di quasi 62 miliardi di euro correnti (-4,4%).
FONTE: www.ict4executive.it
AUTORE: Luigi Ferro