L’export italiano, nel corso del 2013, ha subito una lieve riduzione, rispetto all’anno precedente, dello 0,1%, pari – in termini assoluti – a una contrazione di 328 milioni di euro, cioè a poco meno di quanto il Molise, sempre lo scorso anno, ha esportato complessivamente all’estero.
Sei regioni su venti hanno conseguito tassi di crescita positivi. In particolare, solo le Marche hanno totalizzato un incremento significativo a doppia cifra (+12,3%).
Dal punto di vista territoriale si è evidenziata una spaccatura in due dell’Italia: se da un lato, infatti, il Nord–ovest ed il Nord–est hanno conseguito aumenti dei propri flussi esportativi, dall’altro il Centro e il Sud hanno visto contrarsi le vendite di propri prodotti all’estero.
In particolare il Mezzogiorno è stata la ripartizione che, sia in termini relativi che assoluti, ha segnato maggiormente il passo, registrando – rispetto al 2012 – un considerevole -8,7% (pari ad un deflusso di denaro, rispetto al 2012, di oltre 4 miliardi di euro). I motivi di questa dinamica negativa vanno ricondotti alla forte diminuzione che hanno conosciuto le vendite all’estero sia di prodotti petroliferi raffinati (che contribuiscono alle esportazioni del meridione d’Italia per poco meno del 30%), ridottesi di circa un quinto, che dei metalli, calate del 14,2%.
Nonostante l’ottimo risultato della Marche, trainate dai settori della concia e della farmaceutica, l’Italia centrale ha segnato un calo dell’export dello 0,7%. Ciò è imputabile ad una riduzione generalizzata di tutte le altre regioni dell’area dove spicca – a causa di quasi un dimezzamento delle esportazioni dei prodotti della metallurgia – il -3,6% della Toscana.
Di converso, come già accennato precedentemente, il nord Italia ha realizzato incrementi del proprio export. In primis va sottolineato il buon risultato del Nord – est che ha registrato un buon +2,4%, pari – in termini assoluti – ad un afflusso aggiuntivo di denaro dai mercati internazionali, rispetto al 2012, di circa 2,9 miliardi di euro. Tale perfomance va attribuita prevalentemente alla crescita, pari per entrambe a poco meno del 3%, delle esportazioni di Veneto ed Emilia Romagna, trainate dalla meccanica strumentale, dall’alimentare e dalla moda.
Infine il Nord – ovest, grazie esclusivamente al Piemonte (+3,8%) ed in particolare al comparto automobilistico (+23,7%), ha lievemente migliorato, seppur di soli pochi decimi di punto percentuale (+0,6%), il livello di export rispetto a quello raggiunto nel corso del 2012.
FONTE: Ministero dello sviluppo economico