”La componente fiscale sul prezzo finale dei principali carburanti e’ attualmente quella preponderante e, sulla base degli ultimi dati disponibili, e’ pari al 60,5% del prezzo finale per la benzina ed al 56,1% per il gasolio”. A renderlo noto e’ il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi rispondendo al question time alla Camera. Guidi ha definito ”condivisibile” il tema del contenimento dei prezzi dei carburanti auspicando che si possa ”affrontare nel modo piu’ adeguato, anche se, verosimilmente, cio’ potra’ essere realizzato solo compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica e considerata l’attuale evoluzione dei livelli dei consumi”. Guidi ha tuttavia osservato che ”facendo un confronto in generale a livello europeo (riferito all’Area dell’Unione Monetaria europea)” riguardo al prezzo a monte di accise e tasse, dalla corrispondente media europea negli anni precedenti, quest’ultimo e’ rimasto pressoche’ stabile nel corso degli anni, oscillando, per la benzina, tra i 3 e i 4 centesimi euro al litro nell’ultimo decennio, con un ritorno ai 3 centesimi euro/litro, quale media dei primi tre mesi del 2014. Per il gasolio, nel corso del decennio, si e’ avuto uno stacco medio pari a 2,1 centesimi di euro al litro ed uno stacco medio relativo ai primi tre mesi 2014 di 2,2 centesimi euro/litro. Viceversa analizzando il differenziale dei prezzi alla pompa a cavallo del 2011, per effetto dei ripetuti incrementi di accisa e dell’incremento dell’Iva, quest’ultimo effettua un balzo significativo e, dal 2012, raggiunge i 14 centesimi circa per la benzina e supera i 22 centesimi per il gasolio”.
FONTE: Confcommercio