Il software individua ogni tipo di variazione rilevante ai fini del Catasto. Il suo utilizzo, facoltativo in una prima fase, diverrà obbligatorio dal 2 gennaio 2015

Un nuovo sistema, fondato su un modello tecnico-operativo che supera quello basato sulle tipologie, consente all’ultima versione di “Pregeo” (Pregeo 10.6.0), il riconoscimento totalmente automatico delle variazioni catastali dei terreni e la conseguente predisposizione di atti catastali aggiornati. I cambiamenti possono essere causati da passaggi di proprietà, frazionamenti di particelle, demolizioni di fabbricati situati sull’immobile o da altre modifiche da dichiarare al Fisco.

L’applicazione informatica, superato il tetto del 50%, individua nella sua ultima versione, ogni variazione del terreno rilevante per il Catasto. Per rimanere al passo con il nuovo modello adottato, inoltre, sono stati implementati anche i controlli formali e sostanziali effettuati dalla procedura.

Dal 7 aprile, nelle pagine dedicate dal sito internet dell’Agenzia a “Pregeo”, i professionisti possono scaricare il nuovo software, ma gli atti con esso predisposti, per il momento, possono essere accettati soltanto dagli uffici provinciali-Territorio di Firenze, Bologna, Genova, Reggio Calabria e Siena, scelti per “collaudare” l’applicazione.
La sperimentazione si estenderà dall’1 luglio a tutto lo Stivale. Da quella data, quindi, sarà, possibile (ma non obbligatorio) presentare gli atti aggiornati con “Pregeo 10.6.0”, presso tutti gli uffici.
Il nuovo sistema diventerà obbligatorio dal 2 gennaio 2015.

Per meglio mettere a punto la procedura, sono stati predisposti corsi divulgativi per i professionisti e per il personale degli uffici coinvolti dal periodo di “prova”. Organizzati, inoltre, seminari e convegni di confronto per migliorare il servizio e mettere a fuoco eventuali criticità.

L’Agenzia, nella pagina dedicata al software, precisa che restano comunque esclusi dall’approvazione automatica gli atti di aggiornamento indicati nel paragrafo 5 della circolare 3 del 10 ottobre 2009.

FONTE: Fisco Oggi, giornale on line dell’Agenzia delle entrate

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