Il territorio nazionale è stato suddiviso in otto gruppi omogenei, in base a parametri rilevanti sia per l’attività di servizio all’utenza sia per l’azione di contrasto.

Offrire migliori servizi ai cittadini e avere una bussola per orientare l’attività di controllo, allo scopo di incrementare l’adempimento spontaneo, obiettivo primario dell’Agenzia delle Entrate. Queste le finalità di DbGeo  (Data base Geomarket), lo strumento tramite il quale di cui si è dotato il Fisco per stimare la propensione alla non compliancenelle diverse aree del Paese e che è stato illustrato nell’ambito dell’audizione del direttore Attilio Befera “Indagine conoscitiva sugli organismi della fiscalità e sul rapporto tra Contribuenti e Fisco”, svoltasi mercoledì scorso presso la Commissione Finanze e Tesoro del Senato.

La raccolta in un data base delle principali informazioni economiche, sociali, finanziarie e demografiche che caratterizzano le strutture di terzo livello in cui è articolata l’Agenzia (ossia le direzioni provinciali) e l’adozione di un modello fondato sulla “domanda”, ovvero basato sulle esigenze dei contribuenti, sono quindi finalizzate – come ha spiegato il direttore Befera – a “orientare l’allocazione delle risorse, organizzare al meglio l’attività di controllo e distribuire sul territorio l’erogazione dei servizi ai cittadini, rafforzando la presenza nelle zone dove la compliance fiscale è inferiore”. Infatti, poiché il nostro Paese è l’insieme di molteplici territori estremamente variegati per cultura, struttura produttiva e condizioni socio-ambientali, gli interventi vanno calibrati in modo differenziato, in quanto la condizione socio-economica è un fattore che influenza l’adempimento spontaneo.

Il DbGeo, dunque, utilizzando oltre cento indicatori provenienti da banche dati pubbliche, diffuse dalle principali istituzioni ed enti di ricerca e da elaborazioni e stime interne, basate su informazioni dell’Anagrafe tributaria, suddivide il territorio nazionale in gruppi omogenei sulla base di determinati parametri che hanno rilevanza per l’attività fiscale.
In base a sette aree tematiche (dimensione del bacino, pericolosità fiscale, pericolosità sociale, tenore di vita, struttura produttiva, tecnologia e servizi, infrastrutture di trasporto) sono stati individuati otto grandi gruppi:

  • Metropolis, medio – alta pericolosità fiscale
  • L’industriale, bassa pericolosità fiscale
  • Non siamo angeli, media pericolosità fiscale
  • Rischio totale, alta pericolosità fiscale
  • Rischiose abitudini, media pericolosità fiscale
  • Gli equilibristi, media pericolosità fiscale
  • Stanno tutti bene, bassa pericolosità fiscale
  • Niente da dichiarare, alta pericolosità fiscale

Consulta la presentazione: Data base Geomarket

FONTE: Fisco Oggi, giornale on line dell’Agenzia delle entrate

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