Il coordinatore ANCI: “Centrali le questioni del rapporto con l’urbanistica e il sistema di interconnessione dei trasporti. Certezza di gettito per la tassa di imbarco”

Fare il punto dei contenuti del piano nazionale aeroporti che approderà la prossima settimana in Consiglio dei ministri, con particolare attenzione alle perplessità sollevate dalla nuova classificazione tra aeroporti di interesse nazionale e di interesse strategico. Questo l’obiettivo dell’incontro, presieduto da Giorgio Orsoni, sindaco di Venezia e coordinatore delle Città aeroportuali dell’ANCI, con i primi cittadini dei Comuni aeroportuali, presente il presidente dell’Enav, Vito Riggio.
Il sindaco di Venezia, dopo aver ripercorso le vicende del piano nazionale previsto dalle norme del codice di navigazione come atto di indirizzo, ha indicato le principali criticità del nuovo strumento di programmazione, su cui è opportuno proseguire nel confronto con il governo. Innanzitutto la questione del rapporto tra pianificazione aeroportuale e urbanistica, che va di pari passo con la limitazione dell’uso del suolo. In questo ambito assume forte rilievo il tema della valutazione ambientale strategica (Vas): “Ogni aeroporto può essere un volano importante di sviluppo per le economie territoriali, ma è necessario garantire un giusto equilibrio che eviti – osserva Orsoni – un consumo eccessivo del territorio”.
Vi è poi la questione dell’imposta comunale sui diritti di imbarco, “per la quale – annuncia il coordinatore ANCI – l’associazione chiederà una modifica normativa che assicuri certezza di importo e, soprattutto, continuità di gettito verso i Comuni”.
Il coordinatore ANCI si è anche fatto interprete delle perplessità suscitate in molte realtà locali dalla nuova classificazione aeroportuali che, “in qualche caso, ha procurato alcuni disequilibri territoriali”. E si è augurato che l’agenda del confronto con il governo offra il giusto spazio “al tema delle relazioni intermodali: il nostro paese è l’unico in Europa a non avere a interconnessioni efficienti con il trasporto via ferro oppure con l’alta velocità, ed è su questo che si gioca la concorrenza a livello comunitario”.
Da parte sua Riggio ha illustrato le motivazioni che hanno spinto il governo a scegliere la classificazione di strutture strategiche per 14 aeroporti italiani. “La logica è quella di creare dei piccoli hub per settori geografici omogenei: Nordest, Nordovest, Centro, Sud e isole”, ha spiegato.
Tutti gli altri aeroporti classificati come nazionali, invece, dovranno darsi da fare per sviluppare adeguate politiche sinergiche e di fusione: “Se non lo faranno, verranno spazzati via dal mercato”, conclude il presidente dell’Enav.
******
“Non ho dubbi che il sistema aeroportuale italiano vada razionalizzato, ma questo non può avvenire a solo vantaggio dello scalo di Malpensa che rischia di ‘cannibalizzare’ tutte le tratte a medio raggio. Il piano concepito dal ministro Lupi determina una coriandolizzazione del servizio aeroportuale nociva per tutto il paese”. Lo afferma Piero Fassino, sindaco di Torino e presidente nazionale dell’ANCI, intervenuto a conclusione dell’incontro svoltosi oggi con i Comuni aeroportuali italiani.
Il presidente Anci contesta i criteri alla base della nuova classificazione aeroportuale che mette sotto lo ‘stesso cappello’, di strutture nazionali, scali molto diversi tra loro come Comiso e Linate. Parlando da sindaco di Torino, Fassino afferma: “Non tutti gli aeroporti sono eguali, la nostra città ha un sistema di relazioni internazionali così diffuso che non ha senso che venga penalizzata a solo vantaggio di un’altra struttura internazionale”. “Sembra quasi che l’unico obiettivo del nuovo piano nazionale – sottolinea ancora – sia quella di fare vivere Malpensa, e questo a costo di provocare la desertificazione degli altri aeroporti”.
Infine il presidente ANCI contesta anche la scarsa attenzione della proposta governativa al tema dei collegamenti tra aeroporti strategici ed il sistema dei trasporti nazionale. “Anche sulle relazioni intermodali – conclude Fassino – mi pare che il piano Lupi sia abbastanza carente”.
FONTE. Anci
aeroporti