Il ministro Madia esprime dubbi sul dialogo con i sindacati prima del varo della riforma della P.a. (“abbiamo tempi molto stretti”). Critiche da Cgil e Cisl (“allora parleremo con i lavoratori”) e dalla minoranza Pd.
“Non è detto che prima di varare la riforma della pubblica amministrazione ci saranno dei tavoli con i sindacati, perché abbiamo tempi molto stretti”. L’affermazione del ministro della Funzione Pubblica Marianna Madia, a margine di un convegno nel corso del quale ha annunciato che il governo pensa a incentivare i prepensionamenti nella p.a. in modo tale da favorire i giovani, ha gettato nuova benzina sul fuoco delle polemica sull’utilità della concertazione con le parti sociali innescata domenica scorsa dal premier Renzi. Se il collega di governo incaricato del Lavoro, Giuliano Poletti, ha voluto prendere spunto dalle parole della Madia per specificare che “il confronto con le parti sociali è nell’ordine delle cose ma il governo deve assumersi la responsabilità delle decisioni che va a prendere”, il leader della Cgil Susanna Camusso ha preso la palla al balzo per sottolineare che “oggi è in corso una gara tra ministri per spiegare che ‘per carità dai sindacato si accoglie al massimo consigli ma non una discussione’. L’idea che viene messa in discussione è la capacità di produrre rivendicazioni. Non vogliono, in una parola, che si medi tra interessi”. Sulla stessa linea il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, per il quale il sindacato parlerà con i lavoratori, se i ministri “non vogliono confrontarsi con noi. Se il Governo Renzi non vuole confrontarsi con il sindacato e le altre parti sociali, ce ne faremo anche noi una ragione. Noi faremo il nostro mestiere, orientando con le nostre opinioni il giudizio dei lavoratori e dei pensionati sulle scelte di questo Governo, su quello che fa e quello che non fa”. Sul fronte politico, se l’ex ministro del lavoro Tiziano Treu sottolinea di aver ”praticato la concertazione con convinzione, ma quello delle parti sociali non deve diventare un diritto di veto. Forse il premier ha un po’ esagerato nelle espressioni, ma il concetto di fondo non è sbagliato”, è netta la presa di distanza dai suoi compagni di partito da parte del leader della minoranza Pd, Gianni Cuperlo, il quale ha affermato di fare “fatica a comprendere la polemica con le parti sociali: è un errore ritenere che ogni filtro tra potere e popolo sia un ostacolo da abbattere. Obama qualche anno fa disse che l’America senza i sindacati sarebbe stata una nazione più povera. Non era un omaggio alla concertazione ma un’idea della democrazia”.
FONTE: Confcommercio