Un’azione di iniziativa legislativa popolare a livello europeo per chiedere alla Commissione un piano straordinario, che abbia al centro lo sviluppo sostenibile e l’occupazione. E’ questo il cuore della campagna presentata oggi negli uffici Anci di Roma dove è stata presentata la cosiddetta Ice (iniziativa dei cittadini europei) che per avere buon esito dovrà raccogliere un milione di firme in almeno sette stati membri.
L’iniziativa, prevista dal Trattato di Lisbona del 2009, punta a costituire un Fondo di 350-400 miliardi di euro in tre anni, finanziato da una parte sulla tassazione delle transazioni finanziarie e dall’altra dalla tassazione tasse sull’inquinamento (ad esempio la Carbon tax).
“Ci rivolgiamo a tutti i partiti impegnati nell’imminente campagna elettorale europea – ha detto Grazia Borgna coordinatrice del comitato italiano Ice – affinché prendano l’impegno di rilanciare l’economia e l’occupazione nel Continente. Quella presentata oggi è quindi un’azione sinergica che coinvolge società civile, associazioni, sindacati e Comuni ed ha lo scopo di veder aumentato del 2,5 per cento il Pil europeo per dedicarlo a politiche di sviluppo e all’occupazione”.
Contemporaneamente all’evento di oggi, in altre capitali europee i vari comitati hanno avviato le proprie campagne, come ha ricordato il presidente del Comitato italiano per l’Ice Paolo Ponzano. “Dalla mia quarantennale esperienza in Europa – ha detto – il 90 per cento delle leggi comunitarie sono espressione di richieste dei vari Stati e di gruppi di interesse. L’ultima iniziativa popolare di successo è stata quella sull’acqua pubblica. Spero che l’iniziativa di oggi ottenga lo stesso successo”.
Alla conferenza stampa, per le Acli è intervenuto il presidente Gianni Bottalico che ha espresso “pieno sostegno all’iniziativa, sostegno che rispecchia la forte vocazione europeistica della nostra associazione. Il deficit politico europeo, anche alla luce dei risultati elettorali francesi dove forze anti-europee registrano una preoccupante avanzata – ha rimarcato Bottalico – ci dice che è arrivato il momento di rilanciare con forza le politiche del lavoro. L’Europa sopravvive se diventa più giusta e solidale. Solo così riusciremo a stare al passo delle economie emergenti, altrimenti il nostro ruolo sarà sempre più secondario e marginale”.
Di “grande alleanza per sostenere le istanze dei cittadini” ha invece parlato il presidente del movimento europeo Pier Virginio D’Astoli, per il quale l’alleanza “non può non passare anche dall’azione del prossimo Parlamento europeo. Dal 25 maggio tutte le forze progressiste dell’Europa si facciano promotrici dell’azione presentata oggi. Bisogna puntare a una riscrittura in chiave occupazionale del bilancio comunitario”.
La responsabile delle Attività europee Arci Raffaella Bolini, da parte sua, è tornata sulle elezioni francesi di ieri mettendo in guardia “sull’avanzata di forze razziste e xenofobe, contro le quali – ha avvertito – serve un cambio di passo. L’iniziativa di legge popolare rafforza la capacità di rete dei cittadini e ci permette di riprenderci l’Europa che non è solo mercato e finanza. Nel giorno dell’anniversario dell’eccidio delle Fosse ardeatine – ha concluso – ricordiamoci che i tempi bui sono il passato ma senza azioni incisive non è escluso che possano tornare”.
E se per il coordinatore nazionale di Legambiente Maurizio Gubbiotti, “l’Europa riparte da azioni incisive sul sociale, sulla sostenibilità e sul protagonismo delle persone”, i sindacati (presenti rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil) ritengono indispensabile dire basta all’austerità e coinvolgere nelle decisione non solo i governi ma soprattutto i cittadini. “Il rigore sui conti – ha sottolineato a tal proposito l’ex segretario generale del sindacato europeo Ces Emilio Gabaglio – non ha dato risposte alla crisi. Questa Ice propone misure diverse, chiamando a raccolta. Torniamo allo spirito dei padri fondatori e facciamo squadra; saremo più forti e in grado di combattere estremismi e rabbia sociale”.
A chiusura della conferenza stampa, è intervenuta per Anci Simonetta Paganini, responsabile d’area per le relazioni internazionali e la cooperazione dell’Associazione. “L’Anci appoggia convintamente questa iniziativa – ha detto – e insieme alle sfide di trasformazione istituzionale che ci attendono, dalla riforma delle città metropolitane fino alle unioni dei Comuni, ci faremo promotori sul territorio delle esigenze che vengono dall’Europa. Porteremo negli ottomila Comuni questa petizione e la appoggeremo per quanto nelle nostre possibilità”.
FONTE: Anci