Una Vision per la Concorrenza, la Crescita, la Competitività del Sistema Italia verso la Decarbonizzazione e la Indipendenza Energetica illustrata nel corso della Audizione della X Commissione della Camera del 13 marzo 2014.

Serve una nuova Strategia Energetica del Paese, traducendo le problematiche in cui versa oggi il sistema elettrico nazionale in una grande opportunità di sviluppo infrastrutturale passando dall’approccio “in rete” a quello “a rete”.
1. Il Risparmio energetico conseguito attraverso l’Efficienza energetica e la Cogenerazione ad Alto Rendimento
2. il Consumo e l’Utilizzo ad alta efficienza, grazie alla generazione distribuita programmabile ed alla integrazione con le fonti rinnovabili non programmabili rappresentano da subito un’importante occasione di sviluppo economico, sociale e responsabile, di
creazione di un nuovo mercato sostenibile, di nuove professioni e professionalità. Una Rivoluzione nella strategia energetica del Paese.

Una Vision ed una Governance fondate su Obiettivi, Programmi, Misure, Strumenti orizzontali “a rete”, verticali “di filiera”, trasversali “intersettoriali”, per il migliore raggiungimento degli obiettivi europei tenuto conto dei fattori di sviluppo e delle attuali criticità. E’ quanto ha chiesto Ascomac Cogena nel corso dell’Audizione alla Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera dei Deputati in merito all’Indagine conoscitiva sulla Strategia Energetica Nazionale e sulle principali problematiche in
materia di energia.

Legalità e Semplificazione normativa e amministrativa – Generazione Centralizzata e Distribuita – Fonti rinnovabili, Risparmio energetico ed Efficienza energetica – Reti energetiche intelligenti pubbliche e private, Regimi di Aiuto all’investimento e Sostegno all’esercizio, Fiscalità energetica e ambientale, Trasporto e Mobilità Sostenibili. Sono alcuni dei Pilastri su cui poggia la Proposta della Federazione ASCOMAC: “Il sistema energetico nazionale è caratterizzato ancora da forti elementi di criticità e vulnerabilità – ha dichiarato il Presidente di Ascomac Cogena Ing. Pierluigi Corsini – e questo fattore penalizza la crescita produttiva a causa del permanente gap in termini di prezzo ma anche per un deficit infrastrutturale rispetto ad altri paesi europei”. “Per questo motivo – secondo Corsini – l’Italia deve puntare sul connubio “Efficienza/Risparmio energetico e Fonti rinnovabili”, quale importante occasione di sviluppo economico, sociale oltre che opportunità per un nuovo mercato sostenibile e per nuove professionalità”.

Una strategia di sviluppo, dunque, che il nostro Paese deve necessariamente attuare, programmandone le priorità. Un quadro legislativo coerente ed organico che promuova e sviluppi:
• la generazione distribuita di energia unitamente alle reti energetiche private, migliorando altresì la generazione centralizzata unitamente alle infrastrutture di rete
• azioni che contengano i consumi finali, ottimizzino l’utilizzo nei diversi settori economici a partire dalla mobilità e garantiscano ricadute occupazionali
• la promozione di strumenti di sostegno – investimento ed esercizio – non speculativi per i cittadini, aziende, amministrazioni pubbliche che intendano investire nel risparmio energetico e nelle fonti rinnovabili.

“A tutto questo – ha sottolineato il Segretario Generale Carlo Belvedere – si devono aggiungere azioni mirate per gli edifici. Questi ultimi sono responsabili del 40% del consumo globale di energia nell’Unione europea. Pertanto riteniamo indispensabile la ristrutturazione edilizia e contestuale riqualificazione nergetica del patrimonio immobiliare – prodotti, edifici, quartieri, città, infrastrutture, territorio – attraverso una Progettazione Innovativa ed efficiente fondata sulla elaborazione di modelli
parametrici.

L’utilizzo del sistema BIM – Building Information Modeling – sostenuto dalla UE nella Edilizia sostenibile e nella Direttiva Appalti, consente di raccordare l’intera filiera dalla progettazione, alla fabbricazione, alla gestione al fine ciclo di vita di un prodotto o di una infrastruttura, basandosi su dati parametrici, condivisi tra operatori che, a diverso titolo, partecipano alla realizzazione ad es. di un edificio e di dialogare a voce unica con la Amministrazione pubblica, riducendo drasticamente ed in modo efficiente tempi e costi di
realizzazione, rappresentando di fatto una banca di dati condivisa tra tutti gli operatori pubblici e privati.
Proprio perché sono in gioco risorse pubbliche più o meno ingenti non importa, è indispensabile, a conclusione dei lavori, la certificazione dei risultati degli interventi effettuati da Organismi di parte terza, editati nel settore delle ispezioni per le costruzioni”.
L’obiettivo da raggiungere è quello di progettare e gestire costruzioni/infrastrutture statiche, antisismiche ed energetiche, a ridotto consumo di acqua, ad alta riciclabilità, a impatto quasi zero”.

Altro Pilastro portante della Proposta Ascomac Cogena è la Generazione distribuita ad alta efficienza di elettrica e termica sul territorio, finalizzata soprattutto all’autoproduzione e all’autoconsumo. “Su questo particolare capitolo – ha ripreso Corsini – il nostro Paese necessita di una normativa specifica nergia, con reti intelligenti private a supporto della generazione distribuita di energia. E’ importante considerare che la generazione distribuita, nel caso di cogenerazione ad alto rendimento, si caratterizza per la sua programmabilità e può quindi integrarsi in modo ottimale con le fonti rinnovabili non programmabili, contribuendo alla riduzione delle criticità ed al miglioramento dell’affidabilità complessiva del sistema”.

Attraverso le reti intelligenti private, sostiene Belvedere, si valorizza “l’autoapprovvigionamento energetico a favore di pluralità di clienti finali e cioè la possibilità di autoproduzione di energia da parte di aree artigianali, industriali e commerciali, centri servizi direzionali, centri commerciali, P.A, centri residenziali, condomini.
Tutte realtà che, a causa della legislazione vigente, sono penalizzate se non escluse dalle potenzialità di questo strumento energetico diffuso tra utenze aggregate in sito”. Infatti, allo stato attuale, tutti questi soggetti economici che non siano “stabilimento industriale”, anche se hanno una produzione di energia alimentata da fonti rinnovabili e/o da cogenerazione ad alto rendimento, possono trasferire alle utenze collegate (negozianti,affittuari,condomini) solo energia termica ma non quella elettrica. Un esempio è proprio uello dei “centri commerciali o condomini”: generalmente i singoli utenti acquistano l’energia elettrica dal sistema elettrico con aggravio economico, mentre sarebbe molto più efficiente utilizzare l’energia prodotta/autoprodotta in sito. “A questa ingiustificabile inefficienza – secondo Corsini – si aggiunge una contraddizione ed una disparità di trattamento: da un lato si sostiene l’autoconsumo in sito di energia da parte di un cliente finale, dall’altro si penalizza “l’autoconsumo” di una pluralità di clienti finali aggregati (negozianti o condomini) connessi nello stesso sito di produzione di energia, con danno dell’efficienza diffusa”.

“Su questo punto – prosegue Belvedere – abbiamo segnalato la tematica del trattamento discriminatorio tra reti elettriche private alla Autorità Garante della Concorrenza e del mercato che, con Provvedimento S 898 del dicembre 2011 ha confermato le tesi sostenute da ASCOMAC Cogena già dal 2008 (anno a partire dal uale il Governo ed il Parlamento hanno proposto e approvato leggi e/o recepito direttive comunitarie – D.Lgs. n. 115/2008, Legge n. 99/2009, D.Lgs. n. 28/2011, D.Lgs. n. 93/2011 il cui unico obiettivo, come nel
caso di reti elettriche e sistemi di autoapprovvigionamento energetico, è la salvaguardia di diritti acquisiti e con essa la limitazione del mercato anziché, come è doveroso che sia, la tutela del consumatore/cliente finale e la competitività del Sistema Italia). L’AGCM ha segnalato al Governo ed al Parlamento la necessità di una revisione della intera materia da prevedere nell’ambito della SEN. Come noto, la Strategia Energetica zionale non contiene alcun cenno di ciò, come segnalato e richiesto dall’AGCM.

La promozione della generazione di energia da fonti rinnovabili ed il relativo utilizzo significano contemperare le diverse esigenze di sviluppo del mercato e di tutela del consumatore il quale deve essere messo in condizione di scegliere l’energia “verde ed efficiente” senza pagare più volte lo stesso beneficio ambientale. “Il regime di sostegno economico alla generazione elettrica e termica deve distinguere le due fasi di investimento in tecnologia e di esercizio della stessa:
• aiuto all’investimento – a carico della fiscalità generale – in tecnologie a basso impatto ambientale anche nei processi di riconversione industriale dei siti di interesse nazionale contaminati, al fine di attivare crescita ed occupazione “verde”
• sostegno all’esercizio – a carico delle bollette energetiche – dell’energia generata/utilizzata/consumata da sistemi e tecnologie altamente efficienti, attraverso la valorizzazione nella bolletta energetica, della sola energia prodotta, autoprodotta o utilizzata/consumata (e non più anche della tecnologia che la genera).
Tenere distinti l’aiuto all’investimento dal sostegno all’esercizio – evidenzia Belvedere – comporta una riduzione degli oneri a carico del cittadino/cliente finale, premia le migliori tecnologie nei tempi di ammortamento fiscalmente previsti, evita fenomeni speculativi e scelte “convenienti” del miglior incentivo, consente al consumatore finale di non dovere pagare per anni/decenni bollette energetiche onerose che finiscono per valorizzare tecnologie nel tempo già ammortizzate e tecnologicamente superate se non inefficienti, stimola la ricerca in nuova tecnologia.

Infine, altro elemento che può decidere lo sviluppo della efficienza energetica è la piena attuazione di quanto previsto dall’art.15, Direttiva 2003/96/CE in merito alle fonti rinnovabili e alla cogenerazione ad alto rendimento, con la esenzione/riduzione delle accise e dell’IVA su:
 prodotti energetici ed elettricità utilizzati da unità/impianti di cogenerazione ad alto
rendimento
 consumo efficiente di energia generata da unità/impianti alimentati da fonti rinnovabili e di
cogenerazione ad alto rendimento.

Proprio sul tema dell’utilizzo e consumo di energia “verde” da Fonti rinnovabili ed “efficiente” da cogenerazione ad alto rendimento, si pensi al recente provvedimento a favore dei cd “energivori” e della riduzione di oneri e corrispettivi a loro carico dove il consumo riguarda la energia elettrica prelevata da rete pubblica (magari anche prodotta da impianti alimentati a BTZ).

Una domanda
Perché non agevolare le Imprese Energivore, questa volta sostenendo il prelievo di energia generata da Fonti rinnovabili e/o da Cogenerazione ad alto rendimento, attuando correttamente l’articolo 15 della Direttiva 2003/96/CE, vincolando il beneficio alle Imprese cd Energivore che assumano personale e mantengano il sito produttivo in Italia?

E una Proposta
Secondo ASCOMAC questi benefici dovrebbero essere subordinati ad un piano di efficientamento energetico delle aziende, con obiettivi misurabili e verificati. In questo modo sarebbero fortemente incoraggiati i risparmi energetici e la realizzazione di impianti di autoproduzione ad elevata efficienza. Si creerebbe proprio quel ciclo virtuoso tra produzione di energia verde ed efficiente e consumo di energia sostenibile, oltreché opportunità di investimento in tecnologie per le quali le aziende italiane vantano una posizione di assoluta eccellenza.

 

FONTE: Confcommercio e Ascomac (Federazione Nazionale Commercio Macchine)

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