Renzi è alla disperata ricerca di (almeno) dieci miliardi con cui finanziare l’aumento di mille euro in busta paga per gli italiani che percepiscono fino a 1.500 euro netti al mese. Carlo Cottarelli, commissario straordinario alla spending review, in un primo momento, aveva fatto sapere che dalla revisione strutturale della spesa pubblica si sarebbero potuti risparmiare, secondo stime prudenziali ma estremamente realistiche, tre miliardi per il 2014.
Troppo pochi. Anche recuperando risorse altrove, come dall’aumento delle aliquote sulle rendite finanziarie o dagli improbabili margini di manovra relativi al tetto del tre per cento al rapporto deficit/ Pil, potrebbero non bastare. Pare che dai tagli ne dovranno arrivare almeno cinque. Per non martoriare ancora una volta la scuola e la sanità, si sta ipotizzando, dunque, di concentrarsi sugli statali. Si parla di 85mila esuberi ma, soprattutto, del taglio degli stipendi dei dirigenti statali.
Costoro – da cui si spera di ricavare almeno 500 milioni di euro – non dovrebbero soffrirne più di tanto. Secondo le tabelle di Cottarelli, infatti, le retribuzioni dei dirigenti apicali sono, in media, 12,63 volte il reddito pro capite dei cittadini italiani. Per fare un paragone, basti pensare che, in Gran Bretagna, ammontano a poco più di otto volte il reddito pro capite, in Francia a circa sei e in Germania a cinque; i dirigenti di prima fascia, invece, percepiscono, mediamente, 10,17 volte lo stipendio di un comune cittadino, in Gran Bretagna di quasi sei, in Francia di cinque e in Germania di quattro.
FONTE: CGIA Mestre