Entro il prossimo 30 giugno le Amministrazioni locali dovranno approvare i nuovi regolamenti sui tributi locali. La scadenza, però, è molto più stringente per gli 88 Comuni del vicentino che andranno al voto amministrativo di maggio; per loro il termine ultimo è il 29 aprile.

Entro il prossimo 30 giugno le Amministrazioni locali  dovranno approvare i nuovi regolamenti sui tributi locali, una materia che è stata pressoché rivoluzionata con l’ultima Legge di Stabilità. La scadenza, però, è molto più stringente per gli 88 Comuni del Vicentino che andranno al voto amministrativo di maggio; per loro il termine ultimo è dietro l’angolo:  il 29 aprile. Con i bilanci sempre più all’osso, Imu, Tasi (la Tassa sui Servizi Indivisibili) e Tari (la Tassa sui Rifiuti) rischiano di diventare il modo più semplice per fare cassa. Da qui la preoccupazione di Confcommercio Vicenza relativamente al possibile aggravarsi degli oneri fiscali che pesano sulle attività del commercio, del turismo e dei servizi. “Un buon regolamento sui tributi locali  può fare la differenza perché è possibile, e lo abbiamo verificato concretamente, contemperare le necessità di bilancio delle amministrazioni locali con quella, altrettanto urgente, di non tartassare negozi, pubblici esercizi, attività dell’ingrosso e in generale tutte le imprese del terziario” afferma Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio provinciale. In questo senso, nelle scorse settimane l’Associazione di via Faccio ha dato la propria disponibilità ai Comuni per collaborare sia in fase di predisposizione dei regolamenti, sia presentando specifiche osservazioni sui progetti da deliberare. “L’obiettivo è quello di arrivare ad una tassazione equa e condivisa – continua il presidente Rebecca – e per questo, già all’indomani dell’approvazione della legge di Stabilità, abbiamo avviato contatti con gli uffici tributi dei Comuni per presentare alcune nostre proposte”. Le linee guida dell’Associazione sui tributi locali sono state anticipate in una lettera spedita nelle scorse settimane a tutte le Amministrazioni locali, nella quale Confcommercio ha formulato specifiche richieste. Sulla Tasi i regolamenti dovrebbero prevedere l’azzeramento dell’aliquota da applicare agli immobili strumentali. E’ evidente infatti, osserva Confcommercio,  che già con l’applicazione dell’aliquota minima della Tassa sui Servizi Indivisibili – a parità di tassazione IMU 2014 rispetto allo scorso anno – questi immobili subirebbero un ulteriore incremento di imposizione. Molto più articolata la questione Tari, la nuova Tassa sui Rifiuti. Qui Confcommercio chiede di superare, nei nuovi regolamenti, il cosiddetto “metodo normalizzato”, vale a dire le tassazione forfetizzata che non tiene conto dei rifiuti effettivamente prodotti dal contribuente, ma si basa su tabelle predisposte dal Ministero. Un metodo che ha avuto conseguenze drammatiche per le attività del commercio e del turismo e dei servizi, da sempre soggette, senza una ragione effettiva,  alle aliquote più alte. Invece, come già sperimentato con successo in alcuni Comuni del Vicentino, è possibile oggi pagare in base a quanti rifiuti si producono. Laddove ciò non sia ancora possibile, Confcommercio invita i Comuni ad attuare l’esclusione dalla tassazione delle aree scoperte pertinenziali o accessorie; a determinare la tassazione in base alla effettiva destinazione d’uso della superficie,  ad ampliare le previsioni di riduzione per la attività commerciali e per i pubblici esercizi. Infine il capitolo IMU, dove Confcommercio Vicenza chiede che vengano mantenute al minimo le aliquote sulle unità non abitative destinate alle attività produttive. “Con i nuovi regolamenti si può realizzare finalmente nei Comuni un riordino complessivo della tassazione locale –  afferma il presidente Sergio Rebecca – . E’ fondamentale cogliere questa occasione per una rideterminazione  delle tariffe e dei tributi comunali che tenga conto del ruolo che hanno le attività del commercio, del turismo e dei servizi nelle città e nei i paesi: imprese che garantiscono vitalità e sicurezza, mantengono i livelli occupazionali e danno un prezioso servizio alla comunità. Non si tratta solo di prevedere un alleggerimento della tassazione  in tempi di crisi – conclude Rebecca –, si tratta, invece, di prendere atto del peso sociale del settore e agire di conseguenza con interventi mirati alla sua salvaguardia e valorizzazione”.

FONTE: Confcommercio

 

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