Acconto addizionali regionali e comunali: stangata in arrivo con la busta paga di marzotra acconti e saldi si pagheranno 97 euro medi con punte di 139 euro a roma.gli acconti aumentano del 29,3% rispetto allo scorso anno (+ 20,4% per l’irpef regionale e +46,1% per l’irpef comunale)per il 2014 l’irpef “federale” pesera’ mediamente 564 euro medi (+ 12,1%) l’irpef regionale pesera’ 409 euro (+ 12,7%), quella comunale 155 euro (+ 10,7%)
Mentre il Governo Renzi pensa a una riduzione del carico fiscale, con la busta paga di marzo arriva un antipasto indigesto da pagare con gli acconti e i saldi delle Addizionali Regionali e Comunali IRPEF.
Con la prossima busta paga, infatti, i lavoratori dipendenti e i pensionati troveranno l’amara sorpresa di dover pagare mediamente 97 euro complessivi tra saldo e acconto dell’IRPEF sia Regionale, sia Comunale, pari al 29,3% in più rispetto al mese di Marzo dello scorso anno.
In particolare per l’IRPEF regionale si pagheranno mediamente 59 euro, a fronte dei 49 euro dello scorso anno (+ 20,4%), mentre per l’IRPEF comunale 38 euro, a fronte dei 26 euro dello scorso anno (+ 46,1%).
Gli acconti, per l’IRPEF regionale e comunale, spiega Guglielmo Loy – Segretario Confederale UIL, sono gravato dagli aumenti apportati da alcune Regioni per quest’anno, ma soprattutto, per quanto riguarda l’IRPEF Comunale, ci sarà l’effetto degli aumenti di aliquota decisi dai Comuni lo scorso anno.
Questi dati sono frutto di un’elaborazione della Uil – Servizio politiche territoriali, sul peso delle aliquote IRPEF locale per un reddito medio di 23.000.
Infatti, per quanto riguarda l’IRPEF Comunale, lo scorso anno, su 6.707 Comuni che hanno applicato la maggiorazione dell’imposta, ben 1.443 municipi (il 21,5%) hanno aumentato l’aliquota. Mentre, continua Loy, per l’IRPEF Regionale 2014, 4 Regioni (Piemonte, Liguria, Lazio e Umbria) hanno aumentato l’aliquota, arrivando, come nel caso del Lazio, all’aliquota massima consentita del 2,33%.
Nelle grandi città come Roma l’acconto e il saldo peseranno mediamente 139 euro (83 euro per l’IRPEF regionale e 56 euro per quella comunale); a Torino 126 euro (76 euro per l’IRPEF regionale e 50 euro per quella comunale); a Napoli 123 euro (73 euro per l’IRPEF regionale e 50 euro per quella comunale); a Genova 115 euro (65 euro per l’IRPEF regionale e 50 euro per quella comunale). A Milano si pagheranno mediamente 107 euro (57 euro per l’IRPEF regionale e 50 per quella comunale) e si faranno sentire l’aumento dell’aliquota decisa dal Comune e la riduzione delle agevolazioni per i redditi sotto i 33.500.
Nel frattempo si sta delineando, come per alcune Regioni, un trend in crescita per l’IRPEF comunale 2014. Su 104 Comuni che hanno deliberato per il 2014, 43 di hanno aumentato l’aliquota IRPEF.
Aumenti, questi, alquanto dolorosi, conclude Loy, in quanto le Addizionali si pagano sull’intero imponibile e non tengono conto delle detrazioni per la produzione del reddito.
Per questo, è fondamentale ripensare l’intera politica economica e fiscale del Paese, che metta al centro la questione di una diversa ripartizione della pressione fiscale, alleggerendo il carico alle persone con un reddito fisso.
Ciò che maggiormente preoccupa è il possibile dato finale su quanto i lavoratori e i pensionati pagheranno di tasse locali: quella Regionale passerà mediamente dai 363 euro del 2013 ai 409 euro del 2014 (+ 12,7%), con picchi di 536 euro nel Lazio (+ 34,3%), e 490 euro in Piemonte (+ 25,3%).
A cura della UIL Servizio Politiche Territoriali