Oltre 6,1 milioni di euro, nei prossimi tre anni, per i programmi di accoglienza dei richiedenti asilo. La Giunta ha deliberato l’accettazione del finanziamento erogato dal Ministero dell’Interno per le attività di integrazione dei cittadini stranieri che hanno richiesto una forma di protezione internazionale. Il Comune di Milano ha ottenuto le risorse per effetto dell’adesione al bando del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR), istituito dal Ministero dell’Interno e, successivamente, coordinato dall’Anci in convenzione con gli Enti locali e diffuso su tutto il territorio nazionale.
“Anche per il triennio 2014-2016 – ha detto l’assessore alle Politiche sociali e Cultura della Salute Pierfrancesco Majorino – abbiamo presentato domanda di contributo al Fondo nazionale per le politiche e i servizi per l’asilo. I fondi arrivati saranno utilizzati per attuare, grazie alla collaborazione con il terzo settore, percorsi di autonomia attraverso servizi di ospitalità, tutela e integrazione. Milano si conferma città aperta, capace di accogliere in modo dignitoso e di dare una possibilità a chi è in fuga da Paesi in guerra o attraversati da gravi crisi umanitarie”.
Il programma prevede la messa a disposizione di 150 posti letto presso strutture del terzo settore convenzionate con il Comune di Milano. Secondo quanto prevedono gli accordi di diritto internazionale recepiti dall’Unione europea e dal nostro Paese, ai cittadini accolti viene offerto un percorso di integrazione di sei mesi. In questo periodo il titolare dello status di richiedente asilo o di una forma di protezione umanitaria segue corsi di italiano, oltre che di orientamento, formazione e avviamento al lavoro.
Dei 150 posti a disposizione, otto sono destinati a soggetti particolarmente fragili in quanto riconosciuti portatori di disagio mentale. Nella stessa delibera il Comune dà la disponibilità allo Stato per un eventuale raddoppio dei posti in accoglienza, previa ulteriore richiesta con finanziamento da parte del Ministero dell’Interno.
“Questo piano – ha aggiunto l’assessore Majorino – è per noi utile, ma non risolve in alcun modo l’emergenza riguardante i cittadini siriani. Emergenza rispetto alla quale chiediamo l’apertura di un nuovo confronto con il Governo. Dal 18 ottobre a oggi abbiamo infatti accolto circa duemila persone in transito nel nostro Paese, nella totale e grave assenza del Governo stesso”.
FONTE: Comune di Milano