Il programma di controllo deliberato dalla Sezione per l’anno 2014, così come quello per il triennio 2014-2016, include indagini mirate ad analizzare specifici programmi di spesa delle Amministrazioni statali, al fine di cogliere gli aspetti più significativi della gestione e di verificarne l’attualità e l’efficacia.
Le indagini riguardano gli ambiti di maggiore interesse, classificati in categorie, quali le entrate; l’organizzazione amministrativa, l’innovazione e lo sviluppo delle pubbliche amministrazioni; le infrastrutture strategiche e gli investimenti; la tutela dell’ambiente e del territorio; le politiche agricole; i beni culturali e il turismo; la scuola, l’università e la ricerca; le politiche sociali e della previdenza; la promozione e il sostegno all’economia; la difesa.
La selezione ha tenuto conto delle disposizioni normative emanate più di recente, in particolare di quelle che prevedono risparmi di spesa ed efficientamento delle risorse pubbliche, ed è ispirata ai seguenti criteri: importanza strategica attribuita dalle assemblee parlamentari e dagli organi di governo agli obiettivi sottesi alle gestioni oggetto di indagine; entità delle risorse finanziarie dei programmi inseriti nei bilanci o degli effetti finanziari dell’azione amministrativa programmata; complessità delle procedure realizzative, sia in termini di competenze decisionali che di moduli operativi; conoscenza di elementi sintomatici di criticità della gestione, quali ritardi nell’attuazione dei programmi, mancata utilizzazione di fondi o scostamenti tra risultati e obiettivi; grado di innovatività dei programmi in corso di realizzazione, con particolare riguardo al contenimento dei costi ed ai collaterali strumenti di monitoraggio e vigilanza; prevenzione di sprechi di risorse pubbliche attraverso la sollecitazione di adeguati meccanismi di monitoraggio, verifica e rendicontazione dei fenomeni di esternalizzazione della gestione delle risorse e di programmi gestiti da altri soggetti, ma posti a carico del bilancio dello Stato.
Le attività di controllo della Sezione saranno svolte secondo modalità in grado di consentire una puntuale individuazione di comportamenti non conformi a legge o al buon andamento e di eventuali gestioni antieconomiche di risorse pubbliche, nonché di rappresentare, con valutazioni aggiornate, lo stato delle situazioni in essere.
La gestione delle relative istruttorie, la conclusione delle indagini e il procedimento di deferimento delle relazioni al competente collegio saranno ispirate al principio della concomitanza, al fine di deliberare tempestivamente circa eventuali irregolarità gestionali o gravi deviazioni da obiettivi, procedure e tempi di attuazione dei programmi, nonché di segnalare significativi ritardi nella realizzazione di piani e programmi e nell’erogazione di contributi, così da consentire alle amministrazioni interessate l’immediata adozione di provvedimenti idonei a rimuovere le pertinenti disfunzioni e la mancata utilizzazione delle risorse stanziate.
L’attività della Sezione terrà, al tempo stesso, nella massima considerazione il fondamentale principio del contraddittorio, da intendere, non solo in funzione della necessaria tutela del controllato – e in quanto tale quale ineludibile espressione dei superiori principi di imparzialità, pubblicità ed informazione – ma anche alla stregua di essenziale strumento di rafforzamento dell’impianto probatorio e, per l’effetto, del referto che su di esso viene costruito.
Sono state confermate, anche per il 2014, a sostegno dell’attività di controllo sulla gestione propriamente intesa, diverse attività di monitoraggio che riguardano il comparto entrate, le partite di spesa che presentano elementi di criticità sintomatici di inefficienze nella gestione delle risorse pubbliche, i magazzini dello Stato, lo stato di realizzazione delle infrastrutture strategiche di interesse nazionale e gli esiti del controllo eseguito.
I monitoraggi in questione costituiscono un ottimo strumento di pianificazione e consentono, attraverso l’uso di specifici indicatori e l’abbinamento ed il confronto dei dati contabili, finanziari ed economici, di avere notizie circa l’andamento gestionale di programmi e/o consistenti nuclei di risorse e di gestire in maniera integrata gli obiettivi del controllo, prevedendo un metodo di verifica a ciclo continuo, basato su un’attività di reportistica sistematica e puntuale che accresce il valore degli esiti del controllo medesimo.

FONTE: Corte dei Conti