Torna il tema dei costi legati alla candidatura di Ravenna a capitale europea della cultura nel 2019. Il coordinatore dello staff del 2019, Alberto Cassani, ha detto oggi in commissione che il budget operativo attorno ai 45 milioni di euro in 8 anni (2014-2021, la fase cruciale del progetto) “è una stima prudente” da aggiornare alla consegna del nuovo dossier di candidatura al ministero, entro il 21 luglio. A conti fatti, 9 milioni sono previsti dal governo, altri 9 dalla Regione, 7,5 dalle altre città romagnole partner del 2019 (Rimini, Forlì, Cesena e i Comuni del Ravennate), 1,5 dall’Ue.
Il Comune di Ravenna ha programmato 9 milioni, di cui 2,5 ormai di spesa storica e 6,5 milioni di nuovi fondi in 8 anni, ovvero “lo 0,5% del bilancio corrente dell’amministrazione all’anno”, ha segnalato Cassani al capogruppo Fi Alberto Ancarani chiedendo che gli investimenti già indicati nel dossier non restino lettera morta nel caso alla fine non si vincesse il titolo. Al quadro si affiancano gli attesi 9 milioni privati di cui 7 dagli sponsor, da incrementare. “Ogni euro che spendiamo è di pubblico dominio. Siamo un ufficio del Comune e non un organismo autonomo, questo è garanzia di controllo. Solo 7 città sulle 21 iniziali hanno divulgato il dossier: la finalista Siena, la città più agguerrita insieme con Matera, non l’ha ancora fatto e non lo farà perché punta sulla riservatezza”, ha rimarcato il coordinatore.
Alla commissione congiunta (Turismo e Cultura) nella sala del Consiglio è stato il Movimento 5 Stelle a lamentare una certa ‘nebbia’ su tutti progetti di riqualificazione urbanistica presenti nel dossier a partire dalla darsena, segnalando tra l’altro la previsione di un centro Conad da 15 milioni, smentita da Cassani che ha invitato a distinguere tra dossier del 2019 e atti amministrativi formali, nell’area dell’ex magazzino Sir. Che comunque il 2019 sia già stato utile alla zona del vecchio porto lo indica, ad esempio, il murale di Ericailcane realizzato all’ex mangimificio.
Sulla carta la seduta era però focalizzata sulle ricadute turistiche del 2019 con un +25% di presenze stimate una volta conquistato il titolo di capitale. Il problema resta quello dell’accessibilità, anche se nel prossimo dossier conterà di più la proposta artistico-culturale rispetto agli assi viari: “Ho dubbi che per il 2019 sarà pronto il tratto di E55 che ci interessa, e l’alta velocità da noi non arriverà mai perché siamo fuori dalla via Emilia. In vista della gara sul ferro abbiamo sollecitato alla Regione più treni con la Romagna e l’altro obiettivo di cui discutiamo con Tper è quello di collegarci con Rimini e col suo Trc, già da quest’estate potrebbero esserci novità. Lavoriamo inoltre allo shuttle con l’aeroporto di Bologna”, ha spiegato l’assessore al Turismo Andrea Corsini.
Di infrastrutture Cassani e il sindaco Fabrizio Matteucci stanno parlando con Venezia, grande esclusa del 2019 dopo la prima selezione che tuttavia firmerà con i romagnoli un’intesa che riguarderà le vie di collegamento e in particolare gli snodi infrastrutturali del porto e aeroporto veneziani.
Sul progetto di candidatura in senso stretto, dopo aver ospitato lo scorso weekend le città della Bulgaria (l’altro Paese ad esprimere una capitale culturale tra cinque anni) Ravenna è pronta per la sesta edizione di “Prove Tecniche”, il cartellone romagnolo che da domani a fine aprile unirà di nuovo tutte le città impegnate nel progetto. Nel nuovo programma sono presenti oltre 30 titoli, a ciascuno dei quali corrispondono spesso più appuntamenti per un totale di diverse decine di occasioni in ogni settore culturale. Tra gli altri, a Ravenna ecco “Fahrenheit 39”, festival della ricerca e del design nell’editoria (7-9 marzo), e i concerti di “Transmissions VII”, musica contemporanea con band provenienti da est Europa, Germania e Usa (20-23 marzo); a Cesena “Puerilia”, evento teatrale curato dalla “Raffaello Sanzio” (28/3-13/4), ma anche il festival della web economy (21-23 marzo); a Forlì “Sulla scia di Verzocchi”, incontri sul rapporto tra cultura, lavoro e creatività (1, 8, 29 marzo); a Rimini la “Biennale del disegno” (dal 12 aprile); a Faenza gli spettacoli conclusivi di “Meme” (23/3); a Bagnacavallo “Un Paese: raccontare il presente italiano”, con scrittori di generazioni diverse che narrano l’Italia odierna (4-6 aprile).
FONTE: Agenzia Dire (www.dire.it)