Un recente dossier della Fondazione Openpolis ha fatto il punto sulla qualità dell’ambiente scolastico e il riscaldamento a scuola, mettendo in evidenza tutte le disparità territoriali in Italia.
L’ambiente scolastico incide profondamente sulla qualità dell’istruzione. La presenza di impianti di riscaldamento, in particolare, è cruciale per garantire condizioni adeguate di apprendimento, soprattutto durante i mesi invernali. Tuttavia, in Italia, le disparità nella diffusione di tali impianti rivelano un divario strutturale significativo tra Nord e Sud e tra aree urbane e interne, evidenziando una problematica che va ben oltre la sfera tecnica.
Una questione di disuguaglianze territoriali
Secondo i dati forniti dal Ministero dell’Istruzione, l’88,4% degli edifici scolastici statali dispone di sistemi di riscaldamento. Nonostante questo dato sembri indicare una buona copertura, analizzando il contesto territoriale emergono profonde disuguaglianze.
- Nord vs Sud: In regioni settentrionali come Lombardia, Veneto e Piemonte, oltre il 95% delle scuole è dotato di impianti. Al contrario, in Campania e Calabria, meno del 70% degli edifici risulta riscaldato.
- Calabria: solo il 69,8% degli edifici scolastici ha un sistema di riscaldamento.
- Campania: una situazione ancora più critica, con il 66,1%.
- Informazioni mancanti: Circa il 10% degli edifici scolastici non dispone di dati relativi agli impianti di riscaldamento, una lacuna che si amplia al 30% in alcune regioni meridionali, rendendo difficile una valutazione completa.
Le Province e i Comuni più svantaggiati
Un’analisi più capillare, a livello provinciale e comunale, mette in luce ulteriori criticità. Province come Imperia, Rovigo e Lodi vantano una copertura pressoché totale, mentre in territori come Catanzaro e Reggio Calabria i numeri crollano, rispettivamente al 28% e al 20,6%.
Nei comuni periferici e ultraperiferici, caratterizzati da un accesso limitato ai servizi essenziali, la percentuale di scuole riscaldate scende ulteriormente, attestandosi all’86,6%, rispetto alla media nazionale. In alcuni capoluoghi del Sud, come Salerno, Napoli e Cosenza, la situazione è ancora più preoccupante, con una copertura inferiore al 50%.
Zone climatiche e impatti localizzati
Le aree più fredde d’Italia, classificate come zone climatiche E e F secondo il DPR 412/1993, mostrano una copertura di impianti superiore alla media nazionale (93%). Tuttavia, anche in queste zone emergono problematiche legate a:
- Obsolescenza degli impianti: Molti sistemi di riscaldamento sono datati, inefficienti e non rispettano gli standard energetici moderni.
- Manutenzione insufficiente: La mancanza di interventi regolari compromette l’efficacia del riscaldamento.
- Isolamento termico: Gli edifici scolastici presentano spesso carenze strutturali, aggravando la dispersione di calore e riducendo il comfort.
Aree interne: un doppio svantaggio
Le aree interne italiane, con i loro 4.000 comuni e 13 milioni di abitanti, rappresentano un caso emblematico di marginalizzazione. La combinazione di spopolamento, isolamento geografico e carenza di infrastrutture scolastiche adeguate pone sfide significative:
- Difficoltà logistiche: I costi e le complessità legate alla manutenzione e all’installazione di impianti in zone remote.
- Impatto educativo: Le difficoltà strutturali disincentivano la permanenza dei giovani in questi territori, alimentando il fenomeno della migrazione interna verso le aree urbane.
Un piano di intervento strutturale
La presenza di impianti di riscaldamento è un indicatore chiave per valutare l’equità del sistema educativo italiano. Tuttavia, risolvere le attuali disparità richiede un approccio sistemico, basato su:
- Investimenti mirati: Allocare risorse alle regioni meridionali e alle aree periferiche per colmare il gap strutturale.
- Efficienza energetica: Sostituire gli impianti obsoleti con tecnologie moderne, come sistemi a basso impatto ambientale.
- Edifici scolastici sostenibili: Implementare interventi di isolamento termico e riqualificazione energetica.
- Monitoraggio e trasparenza: Ridurre il numero di edifici con dati mancanti attraverso una mappatura aggiornata e dettagliata.
Conclusione: un impegno per il futuro
La scuola è il cuore pulsante di ogni comunità. Garantire ambienti scolastici sicuri, riscaldati e confortevoli non è solo un obiettivo tecnico, ma una missione sociale. Ridurre le disparità nell’accesso a infrastrutture adeguate significa promuovere l’inclusione e offrire pari opportunità educative a tutti gli studenti, indipendentemente dal luogo in cui vivono. Investire in questo ambito è una priorità strategica per il futuro del Paese, perché un sistema scolastico equo e moderno rappresenta il fondamento di una società prospera e giusta.
Il dossier di Openpolis sulle disparità territoriali per il riscaldamento nelle scuole italiane
Fonte: articolo della redazione, basato sui dati del dossier della Fondazione Openpolis