La tutela degli animali torna al centro del dibattito politico grazie a una proposta di legge mirata a inasprire le pene per chi si rende responsabile di violenza: l’appello dell’Enpa al Governo.


Nonostante l’urgenza di affrontare il problema, il percorso legislativo appare tutt’altro che privo di ostacoli, sollevando dubbi sul reale impegno di alcune forze politiche.

Una necessità per la società

La violenza sugli animali non è solo un atto crudele, ma un segnale allarmante di pericolosità sociale. Studi citati dai Carabinieri in collaborazione con l’Associazione Link Italia dimostrano che esiste una forte correlazione tra abusi sugli animali e reati violenti contro le persone. Secondo i dati pubblicati nel 2018, il 71% di chi ha commesso crimini a sfondo sessuale ha una storia di maltrattamenti sugli animali, spesso perpetrati anche in età adulta. Questi comportamenti, dunque, non rappresentano episodi isolati, ma fanno parte di un quadro più ampio che coinvolge altre forme di violenza.

La proposta di legge

Il 13 ottobre 2022, l’Intergruppo per i diritti degli animali e la tutela dell’ambiente ha presentato la proposta di legge n. 30, firmata dalla deputata Michela Vittoria Brambilla. Questo progetto mira a modificare il codice penale per rafforzare le sanzioni contro chi commette reati sugli animali.

Tra le novità principali figurano pene più severe per maltrattamenti e uccisioni, interventi contro i combattimenti tra cani, il traffico illegale di cuccioli e i danni a specie protette. La proposta include anche il riconoscimento dell’abbandono come una forma di maltrattamento.

L’ostacolo degli emendamenti

Nonostante l’importanza della legge, la Lega ha presentato emendamenti che rischiano di compromettere il consenso trasversale che si era venuto a creare tra le forze politiche. Questi interventi, secondo i sostenitori della proposta originaria, non solo indeboliscono il testo, ma in alcuni casi potrebbero rappresentare un passo indietro rispetto alla normativa attuale.

Un appello al dialogo da parte dell’Enpa per frenare la violenza sugli animali

L’Ente Nazionale Protezione Animali (Enpa) ha lanciato una petizione per sostenere la proposta di legge nella sua versione originale e chiede alla Lega di ritirare gli emendamenti. L’appello è rivolto direttamente al segretario del partito, Matteo Salvini, che in passato ha più volte dichiarato di voler inasprire le pene per i reati contro gli animali. Il supporto a questa iniziativa legislativa rappresenterebbe un segnale concreto di coerenza e impegno verso una causa che coinvolge non solo il benessere animale, ma anche la sicurezza della comunità.

Una battaglia di civiltà

Il dibattito su questa proposta di legge non riguarda solo la giustizia per gli animali, ma anche la capacità della società di riconoscere e prevenire forme di violenza che hanno profonde implicazioni sociali. Garantire pene adeguate per chi commette atrocità sugli animali non è solo un atto di giustizia, ma un passo necessario per proteggere il tessuto sociale nel suo complesso.