Il 4 dicembre 2024, la Città dell’Altra Economia di Roma ha ospitato l’Assemblea Annuale della CNA di Roma, occasione per fare il punto sul settore artigiano della Capitale, un comparto che nonostante le difficoltà, continua a dimostrare una resilienza straordinaria.


Secondo i dati presentati durante l’incontro, a Roma sono registrate oltre 63.000 imprese artigiane. Di queste, circa 5.500 hanno superato i 30 anni di attività, mentre più di 1.000 festeggiano un traguardo ancora più significativo: 40 anni di presenza nel mercato. Non mancano le storiche realtà che, fondate prima del 1975, portano con sé decenni di esperienza. Tuttavia, a fianco di questa solida tradizione, si fa spazio un fenomeno sempre più rilevante: il 10% delle imprese artigiane, pari a circa 6.367 attività, è gestito da giovani imprenditori sotto i 35 anni, una percentuale che supera quella delle piccole e medie imprese non artigiane, fermo al 7,7%.

Il resoconto dell’Assemblea Annuale 2024 della CNA di Roma

La presidente della CNA Roma, Maria Fermanelli, ha sottolineato come oggi l’artigianato non rappresenti solo un mestiere da tramandare, ma anche un valore intrinsecamente legato alla tradizione del “saper fare italiano”, capace di evolversi e integrarsi con le nuove tecnologie e i cambiamenti del mercato. I giovani, ha affermato, non solo si dedicano a mestieri tradizionali, ma spesso diventano protagonisti di nuove sfide imprenditoriali, dando vita a realtà innovative e sostenibili.

Qui trovate il discorso integrale di Maria Fermanelli.

L’innovazione nelle mani dei giovani

Tra i nuovi volti dell’artigianato romano c’è Valerio Antonioni, che nel 2014 ha fondato una startup che realizza allestimenti fieristici in materiali riciclabili, come cartone, creando così soluzioni eco-sostenibili nell’ambito della progettazione di stand. Sebbene la sua azienda operi principalmente nel Nord Italia e in Europa, Antonioni ha deciso di mantenere la sede nella zona di Anagnina, un esempio di come l’artigianato romano sappia coniugare tradizione e proiezione internazionale.

Oltre a valorizzare l’ingegno giovane, il settore dell’artigianato nella Capitale non dimentica di guardare oltre i confini nazionali. Più della metà delle imprese artigiane romane esporta almeno il 20% del proprio fatturato, con un forte orientamento verso i mercati europei (57%), statunitensi (25%) e asiatici (14%). Le ragioni che spingono le aziende verso l’internazionalizzazione sono diverse: trovare nuovi mercati, aumentare i ricavi e stabilire nuovi legami commerciali. Nonostante ciò, il 36% delle imprese artigiane romane non ha ancora esperienza internazionale e chiede un maggior supporto dalle associazioni di categoria per orientarsi verso queste nuove opportunità.

Le difficoltà e le sfide del settore

Nonostante questi segnali positivi, l’artigianato romano affronta anche sfide significative. Negli ultimi cinque anni, il numero delle imprese artigiane è diminuito di quasi 4.000 unità, con una contrazione del 5,9%. Negli ultimi dieci anni, la perdita totale è stata di circa 6.900 attività, pari al 9,8% del totale. A pesare su questo calo, sono stati fattori come la concorrenza internazionale e le difficoltà legate alla burocrazia, ma anche l’arrivo di prodotti dall’estero che minacciano la competitività delle imprese locali.

Tuttavia, le aziende storiche, che con la loro esperienza hanno saputo resistere alle difficoltà del mercato, continuano a essere un punto di riferimento. Un esempio di resilienza è rappresentato dall’impresa Peduzzi Srl, specializzata nella realizzazione di infissi in legno di alta qualità. Fondata da una piccola bottega ad Albano Laziale, oggi l’azienda è un importante player a livello nazionale e internazionale, pur mantenendo salde le radici nel territorio e nella tradizione.

Uno sguardo al futuro

L’artigianato a Roma è quindi un settore in continua evoluzione, dove la tradizione e l’innovazione si intrecciano per creare un ambiente imprenditoriale vivace e dinamico. Le imprese giovanili stanno contribuendo a rinvigorire il comparto, portando nuove idee e approcci all’interno di un panorama che ha radici storiche profonde. Tuttavia, il futuro dipenderà dalla capacità di queste imprese di affrontare le sfide della modernità, come la digitalizzazione e l’internazionalizzazione, con il supporto delle istituzioni e delle associazioni di categoria. La CNA di Roma, attraverso la sua Assemblea, ha ribadito l’importanza di investire in formazione continua, per garantire che l’artigianato romano possa continuare a prosperare anche nei decenni a venire.