Il costo del gas per gli utenti “fragili” che rientrano nel Servizio di tutela della vulnerabilità ha registrato dei bruschi rincari nel corso dell’ultimo mese: scopriamone di più.
A comunicarlo è stata l’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), che aggiorna mensilmente le tariffe per questa categoria.
L’aggiornamento delle tariffe sottolinea l’importanza di monitorare le spese energetiche, in particolare per le fasce più fragili della popolazione, che potrebbero risentire maggiormente di queste variazioni.
Gas: rincari per gli utenti più fragili
Per i consumatori rientranti nella categoria dei “vulnerabili”, il mese di ottobre ha portato un incremento del 5,3% nel costo del gas rispetto a settembre. L’ARERA, che regola periodicamente le tariffe, ha fissato il nuovo prezzo di riferimento a 116,77 centesimi di euro al metro cubo, rispetto ai 110,93 centesimi del mese precedente. Questo aumento, apparentemente contenuto, potrebbe avere un impatto significativo per i nuclei familiari più fragili, già gravati dall’aumento generale del costo della vita.
Le voci della bolletta: un peso crescente sulle famiglie
La bolletta del gas, che evidenzia aumenti costanti, è suddivisa in quattro componenti principali, ciascuna con un peso specifico sul totale:
- Materia prima gas naturale: rappresenta la quota più rilevante, pari al 45,17% del totale, con un costo di 52,74 centesimi per metro cubo. Questo importo copre l’acquisto del gas sul mercato.
- Imposte: costituiscono il 28,31%, con un valore di 33,05 centesimi per metro cubo. Questa voce include accise e IVA, che rimangono costanti indipendentemente dal consumo effettivo.
- Trasporto e gestione del contatore: incide per il 24% sul totale, corrispondendo a 28,03 centesimi. Comprende i costi per la distribuzione e la manutenzione della rete di fornitura.
- Oneri di sistema: la quota più bassa, pari al 2,52% (2,95 centesimi). Si tratta di contributi fissi destinati a coprire costi specifici del sistema energetico, come incentivi alle energie rinnovabili.
Anche se l’aumento riguarda prevalentemente la materia prima, l’effetto domino si ripercuote su tutta la bolletta, rendendo più onerosa la spesa complessiva per i consumatori.
Chi sono i clienti vulnerabili e perché sono tutelati
La definizione di “consumatori vulnerabili” comprende persone o famiglie che, per condizioni personali o sociali, necessitano di un particolare sostegno:
- Over 75 anni: anziani spesso con pensioni limitate e alti costi di mantenimento.
- Percettori del bonus sociale: nuclei con ISEE basso, che beneficiano di agevolazioni per abbattere i costi delle utenze.
- Persone con disabilità: soggetti certificati ai sensi della legge 104/1992, che possono avere esigenze energetiche specifiche, ad esempio per apparecchiature mediche domestiche.
- Residenti in situazioni abitative particolari: come i moduli di emergenza o le isole minori non connesse alla rete principale, dove i costi di distribuzione sono spesso più elevati.
Queste categorie godono del “Servizio di tutela della vulnerabilità”, un sistema che aggiorna periodicamente le tariffe per evitare fluttuazioni eccessive del mercato libero. Tuttavia, l’aumento attuale evidenzia come anche il sistema regolamentato non sia immune alle pressioni dei mercati energetici globali.
L’importanza di monitorare i costi per le fasce fragili
L’incremento delle tariffe sottolinea la necessità di politiche mirate per proteggere le fasce più deboli della popolazione. Sebbene l’aggiornamento mensile consenta un controllo costante, la situazione evidenzia il bisogno di strumenti aggiuntivi, come un rafforzamento del bonus sociale o interventi per incentivare il risparmio energetico.
In un contesto economico sempre più complesso, garantire accesso equo e sostenibile alle risorse energetiche rappresenta una sfida cruciale, soprattutto per chi vive in condizioni di maggiore difficoltà.