Nel panorama del reclutamento nella Pubblica Amministrazione italiana, due strumenti principali permettono di selezionare nuove figure professionali, gli avvisi pubblici e i concorsi pubblici: ecco una breve guida per capirne meglio le specifiche.


Sebbene entrambi servano ad individuare candidati qualificati, le modalità, le finalità e i requisiti di accesso differiscono notevolmente. Di seguito, esploriamo le caratteristiche di ciascuno, chiarendo somiglianze e divergenze per aiutare a capire come funzionano e in quali situazioni ciascun metodo sia applicato.

Avvisi pubblici e concorsi pubblici: una guida per orientarsi

Per chi aspira a un impiego nel settore pubblico, comprendere le differenze tra queste modalità di selezione è fondamentale per orientarsi al meglio. Mentre i concorsi richiedono una preparazione rigorosa e una certa attesa per i risultati, gli avvisi pubblici offrono possibilità di inserimento più immediate ma meno stabili.

Concorsi pubblici: selezioni formali e meritocratiche

I concorsi pubblici sono il metodo standard e più rigoroso per il reclutamento all’interno della Pubblica Amministrazione. Sono disciplinati dal Decreto Legislativo 165/2001, che stabilisce principi di trasparenza, uguaglianza e merito come fondamenta di questo strumento. Lo scopo di un concorso pubblico è quello di garantire l’accesso al pubblico impiego tramite una selezione imparziale e meritocratica, aperta a chiunque possegga i requisiti stabiliti dal bando.

Nei concorsi pubblici, la selezione avviene attraverso prove scritte e orali, mirate a valutare le competenze dei candidati su materie specifiche al ruolo per cui concorrono. Le prove possono includere test teorici e pratici, che consentono di misurare le conoscenze e le abilità operative dei partecipanti. Oltre ai contenuti tecnici, spesso vengono valutate anche competenze trasversali come il problem solving e la capacità di lavorare in gruppo. La trasparenza è un principio cardine, e per questo tutte le fasi sono pubblicate e verificabili, sia per i candidati sia per il pubblico.

Il concorso pubblico, però, può essere un processo lungo e complesso. Dalla pubblicazione del bando fino alla conclusione delle prove possono trascorrere molti mesi, se non anni. La finalità di questo iter rigoroso è assicurare che la selezione premi il merito e la preparazione del candidato, senza possibilità di favoritismi o discrezionalità.

Avvisi pubblici: procedure più snelle per esigenze temporanee

Gli avvisi pubblici, invece, costituiscono uno strumento più flessibile, utilizzato generalmente per rispondere a necessità temporanee o contingenti all’interno della Pubblica Amministrazione. Queste procedure hanno una durata solitamente più breve rispetto ai concorsi pubblici, in quanto mirano a selezionare personale per incarichi di natura provvisoria. Si tratta di una soluzione che permette di reperire rapidamente risorse per progetti limitati nel tempo o per fronteggiare situazioni di emergenza.

A differenza dei concorsi, gli avvisi pubblici sono spesso rivolti a professionisti con esperienze e competenze specifiche, come medici, tecnici o esperti di settore. La selezione avviene di solito tramite la valutazione del curriculum e, in alcuni casi, tramite un colloquio individuale. Non sono previste le classiche prove scritte, e questo consente di ridurre sensibilmente i tempi necessari per la selezione. La rapidità e la flessibilità degli avvisi pubblici li rendono particolarmente adatti per le assunzioni a tempo determinato, senza creare obblighi contrattuali di lunga durata per l’amministrazione.

La differenza tra merito e urgenza

La distinzione principale tra avvisi pubblici e concorsi sta, quindi, nella finalità del processo selettivo. Mentre i concorsi pubblici puntano alla creazione di un organico stabile e preparato, gli avvisi pubblici rispondono a esigenze immediate e temporanee, spesso con un focus sull’esperienza professionale già acquisita piuttosto che su una valutazione accademica delle conoscenze.

In un concorso pubblico, il merito costituisce l’unico criterio di selezione, e il percorso di valutazione è pensato per mettere in luce i candidati più preparati. Gli avvisi pubblici, invece, privilegiano l’urgenza, ricorrendo a una procedura più diretta e meno formale. Questa differenza sostanziale riflette l’obiettivo ultimo di ciascun meccanismo: il concorso è strutturato per individuare candidati per posizioni permanenti, mentre l’avviso pubblico è pensato per coprire ruoli temporanei.

I requisiti di accesso: chi può partecipare

Per partecipare a un concorso pubblico, i candidati devono rispettare requisiti stabiliti dal bando, che di norma includono titoli di studio specifici e, in alcuni casi, l’iscrizione a un ordine professionale o il possesso di certificazioni. Tali criteri variano a seconda del profilo professionale ricercato e sono sempre definiti in maniera dettagliata nel bando.

Gli avvisi pubblici, invece, tendono ad avere requisiti più flessibili e sono orientati verso l’esperienza lavorativa. Questo significa che, per partecipare a un avviso pubblico, spesso basta un titolo di studio di base e un’esperienza lavorativa adeguata. In alcuni casi, anche se non richiesto dal bando, il possesso di titoli o certificazioni aggiuntive può costituire un valore aggiunto che aumenta le probabilità di selezione, ma senza la rigidità dei concorsi pubblici.

La durata del contratto: impiego a tempo indeterminato vs. incarico a tempo determinato

La durata del rapporto di lavoro è un’altra differenza significativa. I concorsi pubblici, salvo specifiche eccezioni, sono finalizzati all’assunzione di personale a tempo indeterminato, mentre gli avvisi pubblici portano solitamente alla stipula di contratti a termine.  Questo è particolarmente comune nelle amministrazioni sanitarie, dove l’urgenza di coprire posizioni vacanti giustifica l’impiego di avvisi pubblici per assunzioni a tempo determinato.

Questa distinzione nella durata dell’impiego influisce anche sulla stabilità economica e contrattuale del personale selezionato. I concorsi, essendo orientati alla creazione di un organico stabile, offrono una sicurezza maggiore in termini di diritti e di continuità lavorativa. Al contrario, chi viene assunto tramite avviso pubblico sa di dover affrontare una scadenza contrattuale che spesso coincide con la fine del progetto o dell’esigenza temporanea per cui è stato reclutato.

Il ruolo della discrezionalità amministrativa

Un ulteriore aspetto che differenzia i due strumenti è il grado di discrezionalità amministrativa. Nel concorso pubblico, la procedura di selezione è rigidamente regolata da norme nazionali, il che limita fortemente il margine di intervento dell’amministrazione. Gli avvisi pubblici, invece, lasciano una maggiore libertà agli enti pubblici nella gestione delle procedure di selezione, anche se comunque devono rispettare i principi di imparzialità e trasparenza.

Tuttavia, l’assenza di prove formali e la valutazione diretta dei curricula nei processi di avviso pubblico possono dare l’impressione di una minore trasparenza rispetto ai concorsi. Per questo motivo, gli avvisi pubblici sono oggetto di critiche quando vengono percepiti come strumenti per favorire assunzioni discrezionali o di comodo, in particolar modo in contesti in cui il requisito di urgenza non è chiaramente giustificato.

Due strumenti per esigenze diverse

In sintesi, avvisi pubblici e concorsi pubblici rispondono a esigenze diverse, e la scelta di quale strumento adottare dipende dalla natura dell’incarico e dalle necessità operative dell’amministrazione. I concorsi pubblici rappresentano il percorso più solido per accedere a una carriera stabile nella Pubblica Amministrazione, grazie a una selezione improntata alla meritocrazia e alla trasparenza. Gli avvisi pubblici, dal canto loro, costituiscono una risorsa preziosa per situazioni di urgenza o per incarichi a progetto, permettendo alle amministrazioni di reperire risorse umane in modo rapido e flessibile.