Elon Musk, già leader indiscusso tra i miliardari globali, è sempre più ricco: ha visto il proprio patrimonio crescere vertiginosamente grazie alla recente vittoria elettorale di Donald Trump negli Stati Uniti.


L’intesa tra Musk e Trump potrebbe segnare inoltre un nuovo capitolo per Tesla, aprendo la strada a ulteriori profitti e spingendo l’azienda verso nuovi traguardi di valore di mercato.

Donald Trump fa diventare Elon Musk sempre più ricco

La capitalizzazione di mercato di Tesla, azienda di cui Musk è proprietario, ha superato il trilione di dollari, un risultato spinto anche dalla ripresa del dialogo politico tra Musk e l’ex presidente Trump. Questa alleanza ha contribuito a incrementare il valore di Tesla, facendo salire le azioni di oltre il 10% nella sola giornata di lunedì e segnando un +44% nell’ultima settimana. La fortuna personale di Musk è quindi salita a 319 miliardi di dollari, con un incremento di circa 54 miliardi in pochi giorni, secondo stime di Forbes. Questo divario lo posiziona ben 80 miliardi avanti rispetto alla seconda persona più ricca del pianeta, un vantaggio che supera l’intero patrimonio della miliardaria di L’Oréal, Francoise Bettencourt Meyers.

I dati

Secondo gli analisti di Wedbush, guidati da Dan Ives, l’incremento del titolo Tesla non è un caso: la società ha rivisto al rialzo il target per le azioni dell’azienda automobilistica, portandolo a 400 dollari per azione e ipotizzando un valore complessivo che potrebbe arrivare a 1,5-2 trilioni di dollari nei prossimi 12-18 mesi. Questo scenario ottimistico è legato alle politiche che Trump potrebbe implementare, in linea con gli interessi di Musk, per favorire le nuove tecnologie come la guida autonoma, su cui Tesla sta scommettendo.

L’azienda automobilistica è infatti impegnata in uno scontro regolatorio con la National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) riguardo ai propri sistemi di assistenza alla guida, i quali necessitano ancora di supervisione umana, pur essendo promossi come semiautonomi. Un quadro normativo più favorevole potrebbe agevolare Tesla nel consolidamento della propria posizione sul mercato statunitense.

Ives, noto per le sue posizioni ottimistiche su Tesla, ha sottolineato come un atteggiamento meno restrittivo da parte dell’amministrazione possa rivelarsi vantaggioso per i progetti di Musk, come quelli sui veicoli autonomi e sui dazi cinesi. Quest’ultimo punto è particolarmente rilevante, poiché una riduzione delle tariffe commerciali tra USA e Cina potrebbe tradursi in costi di produzione inferiori per Tesla, rafforzandone così la competitività a livello globale.